Il Fado, l’anima triste del Portogallo

lisboa tram
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Il Fado, non è né gioioso né triste. È quasi l’intreccio delle due emozioni. Si è formato “l’anima portoghese” quando ancora non esisteva, esprimendo il desiderio di tutto senza avere pienamente la forza di desiderarlo.

“Le anime forti attribuiscono tutto al Fato; solo le deboli confidano nella propria volontà, perché essa non esiste.”

Fernando Pessoa

L’unica certezza è che la parola “Fado” ha un’origine latina e significa “fato; destino” e che nessuno rimane indifferente dopo averlo ascoltato. Il Fado è emozione e chi lo canta lo fa con il cuore in gola e con un’emozione degna di essere vista.

Un’altra grande verità è che non possiamo parlare di Fado senza parlare di Lisbona. Il Fado, infatti, è l’anima di Lisbona e dei suoi abitanti. Non c’è nessuno che canti il ​​Fado così bene come la tipica “alfacinha” (nome dato alle persone nate a Lisbona). Il Fado parla quasi sempre di amore e crepacuore, di tradimenti e sentimenti perduti, ma contrariamente a quanto spesso si dice, il Fado non è sempre triste, è spesso gioioso, divertente, bohémien e talvolta un po’ audace.

Il Fado ha origine nell’incontro tra gli abitanti di Lisbona e i marinai che visitavano la città, raccontando storie di amori fugaci tra le donne e i marinai, molti dei quali non tornarono mai più. Questo è il motivo per cui è noto che il Fado è associato a un sentimento triste e nostalgico.

Lisbona e il Fado sono indissolubilmente legati: Lisbona non vive senza Fado, né il Fado senza Lisbona. Chi visita la città si rende presto conto che le due cose si fondono perfettamente nei pittoreschi quartieri di Lisbona – l’Alfama, per esempio – come se il Fado parlasse sia dell’anima della città che dei suoi abitanti. Amo Dulce Pontes, la sua voce è struggente: mi rapisce ogni volta (in coda ve la faccio ascoltare). Ascoltarla è immergersi nell’anima di Lisbona.

È difficile non rimanere incantati da Lisbona. Una città sul mare, ricca di storia, dove ogni angolo ha un pezzetto da scoprire e una storia da raccontare. Chi passeggia per Lisbona dovrebbe sempre stare attento a non perdere i tanti frammenti di storia e cultura che lo circondano. Sul terreno, le pietre calcaree e basaltiche formano autentiche opere d’arte, difficili da trovare in altre città europee. Le opere d’arte non le troviamo solo a terra, le vediamo ovunque, decorano le facciate delle case, dipingono sui muri, ricamano i segnali stradali, decorano gli interni e gli esterni degli edifici. Gli Azulejos sono senza dubbio un altro punto di riferimento essenziale della cultura di Lisbona. Secoli fa, le piastrelle iniziarono ad essere utilizzate per preservare il calore delle case, ma presto divennero un pezzo decorativo quando furono dipinte in omaggio ai più coraggiosi scopritori portoghesi.

La città dei 7 colli (nome dato da molti a Lisbona) ha visto la nascita di numerosi poeti e scrittori come Fernando Pessoa, Almeida Garret, Luís de Camões, Sofia de Mello Brayner, Almada Negreiros tra molti altri che hanno fatto di questa città la loro confidente e ispirazione. Forse è per questo che è protagonista di tanti testi e poesie diffuse nel mondo e ben note a tutti noi. Si deve ad Antonio Tabucchi la scoperta di un tesoro letterario come quello di Pessoa.

Un aneddoto. Una volta, il mio due di coppia mi lasciò sulle scale del Ministero del Commercio per tornare indietro fino all’ufficio dove Fernando Pessoa lavorava come contabile in via De Duradores. Percorse il tragitto indicato sulla piantina nel libro: “Lettere alla fidanzata” per vedere, con gli occhi di cento anni prima, Fernando mentre raggiungeva la sua Ophèlia all’uscita del lavoro. Mi trovò ad aspettarlo. Si commosse e io con lui.

Chi visita Lisbona sa che c’è qualcosa di magico nell’aria. Ciò che si prova quando si scende da ogni collina fino al fiume e vedere la luce del sole riflessa su così tante case e tetti è una cosa difficile da descrivere. Questa luce di cui tanto si parla scalda il cuore ed è forse per questo che se ne parla in tanti testi di autori diversi.

Posizionata sull’Atlantico, Lisbona ha nel fiume Tago, un immenso specchio d’acqua che contribuisce a riflettere ancora più luce sulla città, dotata di un clima tra i più miti d’Europa, per cui le estati calde arrivano senza essere insopportabili e inversamente gli inverni sono freddi ma tollerabili. Lisbona attira molti turisti proprio per il suo clima, il che non sorprende visto che è la capitale europea con più ore di sole, leggo dal loro sito.

Dal Fado alle “Varinas”, alle piastrelle che impreziosiscono le facciate delle case, ai sanpietrini che tracciano diversi percorsi, ai tram e ai quartieri colorati e pittoreschi, sono innumerevoli i motivi per innamorarsi di Lisbona.

Per BookAvenue. Francy Schirone

“Chi non ha mai visto Lisbona, non ha mai visto niente di buono”. (Proverbio popolare)



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