La matematica mi aveva incuriosita sin da piccola. Tutto merito dell’amore che mi avevano trasmesso i miei zii e mio padre per questa scienza, ma anche di una buffa carta da parati. Quando i miei genitori si erano trasferiti in campagna, avevano tappezzato le pareti della casa con delle carte eleganti, fatte venire apposta da San Pietroburgo. Ma avevano fatto male in calcoli e, arrivati alla camera di noi ragazzi, la carta da parati era finita. Fu deciso di ricoprire, provvisoriamente, le pareti con dei rotoli di fogli pieni di formule astruse, acquistati molti anni prima da mio padre. Passavo ore ad osservare quei segni e quei numeri, allora incomprensibili, cercando di capire il significato di qualche passaggio.
Spesso perseguire i propri sogni e coltivare le proprie passioni non calcano vie dalla traiettoria lineare. Soprattutto se, come Sofia Kovalevskaja, sei una ragazzina russa della metà dell’800. Eppure la sua storia, narrata in questo bellissimo libro, ci dice che invece è possibile, non solo sognare ma anche dare concretezza e sostanza alle passioni, anche seguendo strade a volte impervie e difficili.
Sofia, nata a San Pietroburgo nel 1850, trascorre l’infanzia nelle tenuta di campagna di Palibino, nella provincia di Vitebs. Ad allietare le sue giornate e soprattutto il suo carattere introverso e ombroso, ci sono sua sorella, Anijuta, dal temperamento vulcanico e, solo occasionalmente, uno zio davvero speciale, che la appassionerà alle scienze e alla matematica. Ed è proprio a partire da questi incontri che scopre il suo talento e la sua passione per la matematica. Nonostante il suo carattere, ma anche grazie all’esempio della sorella, che emigrerà a Parigi per vivere in una comune con il suo compagno, Sofia troverà il coraggio di sfidare apertamente le convenzioni familiari, che la vorrebbero sposata e madre di famiglia e le leggi, che dall’altra non consentono alle donne in Russia di frequentare l’Università. Grazie così ad un matrimonio di convenienza riuscirà ad andare via dalla Russia e a continuare gli studi prima ad Heidelberg e poi a Berlino, studiando con i più stimati matematici del tempo. Non sarà facile perchè anche negli ambienti scientifici verrà guardata come un’estranea e in alcuni casi addirittura rifiutata. Ma la sua determinazione e soprattutto il valore dei suoi studi la porteranno a conseguire la laurea nel 1894, e poi, prima donna al mondo, ad ottenre la docenza nell’ateneo di Stoccolma. E il tutto riuscendo a mantenere viva la sua radice umana, di donna, madre, scrittrice anche, insomma una donna davvero grande.
L’autrice, Vichi De Marchi, nella scelta di narrare la storia di Sofia Kovalevskja in prima persona, riesce in questo modo a cogliere con la sua scrittura, delicata e profonda, corde intense dell’animo della studiosa e, capace così di una grande immedesimazione, restituisce alla nostra lettura una storia davvero bella ed esemplare. Il libro inoltre è parte della collana Donne nella scienza, che accoglie oltre questo, altri libri dedicati a donne che hanno speso con successo e passione la lora vita nelle discipline scientifice. Il libro è corredato inoltre di pagine di approfondimento su altre matematiche, da Ipazia a Maria Gaetana Agnesi.
Consigliatissimo dunque per tutti tutti coloro che ancora praticano la via del pregiudizio di genere per allontanare le donne dalle proprie autentiche passioni, e dedicato invece a tutte le ragazze, perchè trovino il coraggio e la strada per fare dei propri sogni una vita piena.
Informazioni tecniche
Titolo: La trottola di Sofia
Autore: Vichi De Marchi
Editore: Editoriale Scienza
Codice: EAN 978-88-7307-677-3
Formato: 20×14,5 cm
Pagine: 120
Prezzo indicativo: € 12,90 cartaceo
Età di Lettura: (11)
Ma che bello! Domattina controllo di averlo in libreria. Francy