È chiaro fin da titolo e sottotitolo che questo libro affronta l’argomento psicanalisi in modo leggero. Attenzione: leggero, non superficiale.
Uno dei segreti forse più importanti per vivere bene è non prendersi mai troppo sul serio. Questo Caterina Ferraresi lo ha ben presente ed è la cifra stilistica della sua scrittura sottilmente ironica. Persino nel titolo che spiega nelle prime pagine: “Qualcuno – non ricordo chi – ha detto: se hai un problema puoi fare tre cose, parlarne con il tuo barista, andare in analisi o tenertelo per te. Il risultato alla fine sarà lo stesso”.
In questo libro, davvero piacevolissimo – più che un saggio una interessante chiacchierata con una “addetta ai lavori” – si trovano tanti spunti di riflessione utili non solo a chi è indeciso se andare in terapia, ma a ciascuno di noi.
Aiuta ad accettare un po’ di più la vita come viene. A capire che di fronte a certi eventi siamo impotenti, mentre in altre situazioni possiamo scegliere di dare una nuova direzione alla nostra vita se solo lo ammogliamo e senza aspettare che siano gli altri a rimetterci in piedi.
Che “non accettare la propria storia è causa di sofferenza. Di una sofferenza peraltro inutile e improduttiva perché impotente”.
Che “ascoltare se stessi è la strada. Diventare sordi a chi ci dice cosa è bene per noi è la cura”.
Perché “la vostra vita è vostra. Non di vostra madre, di vostra moglie, del vostro terapeuta e nemmeno di vostro figlio. È’ così vostra che, se voi morite, tutti gli altri rimangono in vita. Magari disperati, ma vivi”.
Sono solo alcuni dei tanti brani che ho sottolineato, esercizi di buon senso che a volte – immersi nei nostri problemi – perdiamo di vista.
Un piccolo libro prezioso nella sua ironica semplicità che aiuta a guardarsi dentro e regala qualche ora di piacevole lettura.
L’elogio del barista: le rilessioni utili e ironiche della psicoterapeuta Caterina Ferraresi
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