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Ferma così

Il dolore è una lama che incide e separa, tra dentro e fuori, tra ieri e domani, isolando la vita di Caitlin nello squarcio di uno scatto fotografico, dove l’attimo è tempo perfetto, ma nel quale la vita non scorre più. Ingrid, la sua migliore amica, l’ha lasciata sola, ha scelto di abbandonare la vita, di togliersi la vita. Tornare a scuola, dopo la morte di Ingrid, dopo un’estate passata con i suoi genitori a girovagare per boschi, nel tentativo, vano, di ritrovare quella parte di sé, seppellita insieme all’amica, diventa un’impresa titanica. Caitlin sembra non poter più condividere nulla di ciò che era con un’idea anche solo abbozzata di futuro, per sé e con gli altri…>>

A un passo dalle stelle

La notizia che le vacanze estive quest’anno Giorgia le trascorrerà camminando, al seguito dei suoi genitori, sulla via Francigena, arriva come la goccia che fa traboccare il vaso. Trecentosettantacinque kilometri e quattrocento metri, a piedi da Lucca a Roma, e, per di più, insieme a un gruppo di sconosciuti e due guide.

Giorgia avverte come il peso di un macigno sul cuore, vorrebbe sapere sorridere, ma non le riesce di essere come Vittoria, la sua migliore amica. E camminare, zaino in spalla, per tutta quella strada, di certo non la alleggerirà.

Nina

Nina

“Non eravamo altro che uomini a metà

sull’immensa tastiera bianca dell’umanità”.

C’è una mamma che sta mettendo a letto la sua bambina, Lisa, intonando dolcemente una canzone che parla di sogni che fanno dispiegare le ali e volare lontano. Anche la mamma ha sogno che arriva da lontano, dalla sua infanzia e così inizia un racconto della buonanotte che parla di desideri e speranza, di musica e uguaglianza >>

Premio Andersen.Un chilo di piume un chilo di piombo

Ho saltato la quinta e andrò in prima media. Sono preoccupata per due cose: primo perché io sola avrò dieci anni e le altre saranno vecchie di undici, e poi perché dicono che tutti quello che bisogna sapere si impara in quinta, e infatti io non so niente di storia, di geografia, di pistilli, e mi rimarrà un buco per tutta la vita. Dovrò sempre scusarmi: sapete è perché ho saltato la quinta“.

Le narrazioni ci tessono come fili di trame nelle quali troviamo segni, sguardi, aspetti, parole, visioni che ci fanno sentire parte del divenire, riconoscendo nel disegno unitario qualcosa che ci appartiene, che sta radicata nel nostro intimo, anche quando le storie che vengono narrate sono distanti temporalmente da chi legge.

Cyberbulli al tappeto

Sta per finire la scuola. L’estate chiama, la socializzazione frizza e spumeggia già. Cellulari e tablet alla mano, attivi più che mai per spedire messaggi, per giocare, per fotografare e filmare, per ridere e per conoscersi. Molti preadolescenti, spesso anche bambini di scuola primaria, entrano in contatto con la rete e i social network senza conoscere veramente il potenziale di questo importante mezzo di comunicazione mondiale. Al fianco dei giovani navigatori del web solitamente ci sono genitori, fratelli maggiori, qualche insegnante o degli amici che potranno indicare l’uso corretto di questi dispositivi.