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Libri in vendita: limite agli sconti e alla libertà

Molti commentatori auspicano un governo di unità nazionale, o “tecnico”, per far uscire il paese dalle secche della crisi. Presi dall’esasperazione per la miserabile farsa offerta dalla classe politica (ultima, l’incredibile, dannosa approvazione al Senato della legge sul “processo lungo”), è comprensibile che ci si eserciti su tale ipotesi: forse tutti insieme i politici riusciranno a fare quello che, per motivi di lotta politica e di pressioni lobbistiche, a maggioranza non riescono a fare.

Meglio allora unirsi e, in puro spirito bipartisan, procedere a scelte dolorose per entrambi gli elettorati. Almeno così dice la teoria. Perché in pratica quando lo spirito d’intesa aleggia nelle aule parlamentari produce leggi che si piegano a microscopici gruppi di interesse svantaggiando l’interesse generale, l’economia, i consumatori.

Legge sugli sconti sui libri. Nota dell’Aie

SODDISFAZIONE DELL’AIE PER UN RISULTATO POSITIVO CHE METTE D’ACCORDO LIBRAI ED EDITORI, GRANDI E PICCOLI

 “Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione della legge Levi che regolamenta finalmente gli sconti sulla vendita dei libri, frutto di un lungo dibattito che ha interessato tutti i soggetti, grandi e piccoli della filiera del libro: editori, librai e distributori”. E’ questo il commento a caldo di Marco Polillo, presidente dell’Associazione Italiana Editori.

La mancata innovazione non deve pagarla il lettore

Mercoledì scorso il Senato ha approvato quasi all’unanimità – unici astenuti i senatori radicali – un disegno di legge sulla “Nuova disciplina del prezzo dei libri” promosso da Riccardo Levi, senatore del PD. La legge stabilisce che non si possano applicare ai libri sconti superiori al 15 per cento del loro prezzo. Soltanto in occasioni di speciali “campagne promozionali”, da effettuarsi per un periodo non superiore a un mese e comunque mai a dicembre, gli sconti possono arrivare al 20 per cento: ma in quelle occasioni, se vogliono, i librai possono sottrarsi all’applicazione degli sconti. I libri venduti “per corrispondenza”, cioè su Internet, non possono essere scontati per più del 20 per cento. La legge arriverà alla Camera nelle prossime settimane, dove anche quest’ultimo tetto dovrebbe essere portato al 15 per cento.

Perchè la legge sul libro non è contro i lettori

E’ stata approvata con l’ultimo passaggio al Senato la Leggi Levi sul prezzo del libro, che regolamenta gli sconti che le librerie e gli altri rivenditori al dettaglio possono fare al consumatore finale sul prezzo di copertina fissato dall’editore. La legge entrerà in vigore dal 1° settembre.

In estrema sintesi la legge limita al 15% lo sconto che le librerie, comprese quelle on-line, possono fare ai loro clienti e vieta alle librerie di fare delle promozioni (in altri settori merceologici si chiamerebbero saldi) sui loro stock, se non quando si verificano condizioni assai stringenti (libri pubblicati da più di venti mesi e che non siano stati movimentati da sei mesi).

C’è un limite a tutto. Anche agli sconti.

Approvato anche dal Senato il ddl che disciplina il prezzo dei libri. Ora abbiamo una legge che restringe ampiamente la libertà di editori e librerie (anche on-line) di stabilire sconti e promozioni. Nello specifico, la vendita dei libri è consentita con uno sconto massimo del 15% sul prezzo di copertina; le campagne promozionali degli editori possono durare al massimo un mese (in questo caso lo sconto può eccedere la soglia del 15% ma non può essere superiore a un quarto del prezzo fissato e… le campagne promozionali non si possono tenere nel mese di dicembre!); può essere applicato uno sconto massimo del 20% in occasione di manifestazioni di “particolare rilevanza” (ad esempio le fiere librarie come il Salone del libro di Torino) o in favore di soggetti no profit (biblioteche, scuole, ecc.); i libri che nessuno più si fila sono esclusi dalla disciplina (nel testo si usa ovviamente un altro linguaggio, ma il senso è proprio questo: la legge si applica alle novità o a quei libri che hanno un discreto riscontro in termini di vendite). Il tutto entrerà in vigore del primo settembre di quest’anno.

Ma la nuova legge sul libro non premia i lettori.

E’ stato approvato in via definitiva dal Senato il decreto legge che disciplina il prezzo del libro. Per la gioia di editori, soprattutto piccoli e medi, e librai, soprattutto indipendenti; sull’entusiasmo dei lettori, invece, si possono nutrire molti dubbi. Il prossimo 1° settembre, con la decorrenza della «legge Levi» (dal nome del primo relatore), finirà l’era degli sconti selvaggi, online, e di quelli «civetta», applicati a prezzi di copertina rialzati.

Il testo, come anticipato , fissa un doppio tetto. I venditori, grandi e piccoli, tradizionali e online, non possono offrire sconti superiori al 15 per cento del prezzo di copertina. Il secondo riguarda gli editori e le loro campagne promozionali, bloccate al 25 per cento di sconto, ma sono sottoposte a ulteriori vincoli: vanno proposte a tutti i venditori, senza favoritismi, non possono durare più di un mese e, comunque, sono vietate a dicembre.

Le associazioni di categoria hanno ribadito grande soddisfazione. Da Marco Polillo presidente dell’Aie (Associazione italiana editori, grandi gruppi compresi), per cui «la legge migliora una situazione fuori controllo», a Paolo Pisanti dell’Ali (Associazione italiana dei librai), che spera inibisca la cannibalizzazione delle piccole librerie ad opera delle grandi catene. A loro volta minacciate dalle vendite online, che in America hanno contribuito al fallimento del colosso Borders.

A chi conviene la legge sul libro. Parla Vigini

Per la serie ‘a volte ritornano’, ogni tanto accade che disegni di legge, regolamenti e proposte riguardanti aspetti generali o particolari del libro e della lettura risalgano dal limbo in cui erano finiti. In genere, aspettano lì per l’eternità e, pur considerando il prolungamento dell’età media degli italiani, l’eternità è un tempo troppo lungo anche per i longevi dotati di grande pazienza. Però, capita a volte che qualcosa si muova. Adesso è toccato al disegno di legge n. 1257 sulla ‘Nuova disciplina del prezzo dei libri’, che è stato presentato il 5 giugno 2008 per iniziativa di Ricardo Franco-Levi e di altri sedici deputati e che oggi – come anticipava lunedì Simonetta Fiori su ‘La Repubblica’ – arriva alla Camera.

A chi conviene la legge sul libro. Parla l’Ali

Diamo seguito all’intervento firmato da alcuni editori e librai indipendenti preoccupati dall’indirizzo e delle linee guida che concorrono alla composizione della legge sul prezzo dei libri. E’ il turno dell’Ali, l’associazione di categoria cui fanno riferimento molti librai del nostro Paese che, per bocca del suo presidente, si dichiara soddisfatta della piega presa dal ddl/Levi 1257che disciplina il prezzo sui libri.