Un esteta che si rivolge alla pittura figurativa per continuare, attraverso le opere disposte in serie, a sviluppare un inventario del mondo contemporaneo con particolare attenzione per l'economia, la produzione di beni di consumo, il potere del denaro...
Accanto a Jed c'è lo stesso Michel Houellebecq, solitario e nevrastenico scrittore.
Intorno a questi due personaggi viene costruita una nuova architettura estremamente intelligente e perfettamente fluida, una satira pungente del mondo contemporaneo, della sua disperazione, delle regole del denaro e della volgarità... Un'indagine accurata sugli inganni dei media, un documento sulla società, un labirinto ricco di visioni scritto con una irresistibile ironia.
Con "La carta e il territorio" Michel Houellebecq non è meno visionario dei precedenti romanzi (sicuramente meno esplicitamente scandaloso), è forse solo più profondo.
Sicuramente questo libro non ha il profumo di scandalo e della provocazione (in cui si rappresenta il mondo del libero mercato come una gara tra sesso e morte) che ha accompagnato i suoi libri precedenti.
Nelle colonne di "Paris Match", l'editor e scrittore Gilles Martin-Chauffier ha scritto che leggere "La mappa e il territorio" è come scivolare sul ghiaccio. E, se si cade all'indietro, è per ammirazione. Sì, perché questo è un libro che è riuscito davvero, da un certo punto di vista, a entrare nel mondo di oggi.
Michel Houellebecq, La carta e il territorio, 2010, 360 p., brossura, traduzione di F. Ascari, Bompiani (collana "Narratori stranieri").