“Quando vuole mostrare il suo dolore Dio lo fa mediante il dolore degli uomini di questo mondo”, scrive nel 1946 ancora Kitamori, sotto l'impulso del bombardamento delle città di Hiroshima e Nagasaki.
Questo testo d'esordio di Emanuele Tonon dovrebbe essere la prima parte di un romanzo che lo stesso Tonon definisce "trinitario". "Il nemico" è la prima parte ed è costituito di due racconti lunghi o romanzi brevi che dir si voglia. In questa prima parte lo scrittore ha cercato di ritrarre con la scrittura le prime due persone della Trinità cattolica, il Padre e il Figlio. La prossima parte sarà dedicata allo Spirito Santo, il divin Consolatore. Tonon si considera uno scrittore cattolico, di un cattolicesimo però di confine, molto vicino a quella che può essere definita eresia. Eresia che nell'intervista per il magazine delle edizioni ISBN, Culturapop, definisce "feto nato morto da troppo amore" e ancora: "è eretico, sì, questo romanzo, ma lo è per troppo amore, non per troppo poco".
Queste storie raccontano la difficoltà dell'essere padri e forse ancora di più della difficoltà di essere figli. In fondo il padre è dotato di una capacità di accoglienza istintiva, sottintesa nel suo ruolo, mentre i figli sono definiti "facitori di male".
Viviamo in un' epoca di Dio e di dolore, sembra dirci Tonon, il mondo oggi sembra essere stirato con forza sotto l'azione del dolore.
Un altro grande teologo luterano, Dietrich Bonhoeffer, mentre si trovava imprigionato in carcere, a causa della sua opposizione al regime nazista, rifletteva con le seguenti parole: "Dio si lascia cacciare fuori dal mondo sulla croce[..] E' assolutamente evidente, in Mt. 8:17, che Cristo non aiuta in forza della sua onnipotenza, ma in forza della sua debolezza, della sua sofferenza! [..] Qui sta la differenza decisiva rispetto a qualsiasi religione. La religiosità umana rinvia l'uomo nella sua tribolazione alla potenza di Dio nel mondo, Dio è il deus ex machina. La Bibbia rinvia l'uomo all'impotenza e alla sofferenza di Dio, solo il Dio sofferente può aiutare." Per sintetizzare il messaggio di Emanuele Tonon possiamo citare Sergio Quinzio quando scrive: “non voglio dire più di questo. Il lettore ha perfettamente diritto di leggere a suo modo le pagine che ho scritto, e che riscriverei identiche. Lo prego però di ricordare che, scrivendole, non ho inteso esaltare i buoni sentimenti o compere opera edificante, ma, all’opposto o quasi all’opposto, testimoniare e gridare a dio l’orrore di un mondo, proclamato redento, in cui ciò che è buono e pieno di tenerezza non può che essere crocifisso e calpestato.”
Emanuele Tonon - Il nemico. Romanzo eretico, Isbn Edizioni.