C'è la felicità appagata, la felicità che nasce da un lavoro ben fatto alla luce del sole da anni di sforzi proficui, quella che dopo lascia stanchi e contenti, circondati da familiari e amici, pieni di soddisfazione e pronti al meritato riposo: sonno o morte che sia.
E c'è la felicità della tua catapecchia. La felicità di essere sola e sbronza di vino rosso, sul sedile del passeggero di un camper decrepito parcheggiato chissà dove nel profondo sud dell'Alaska, a fissare uno scarabocchio nero di alberi, con la paura di andare a dormire perché temi che da un momento all'altro qualcuno sfondi la serratura giocattolo della porta del camper e uccida te e i tuoi due figlioletti che dormono su in cuccetta."
"Si rimisero in viaggio puntando a sud verso la penisola di Kenai con una mezza intenzione di raggiungere Seward, di cui Josie non sapeva niente. I bambini erano sul sedile dietro il posto di guida e Josie non sapeva fino a che punto fossero al sicuro, essendo le pareti dello Chateau pericolosamente sottili e le cinture di sicurezza vecchie quanto lei. Ma i bambini erano felicissimi. Ana non riusciva a credere che non le toccasse stare sul sedile di una macchina. Le sembrava di essere in fuga dopo una fantastica rapina."
Per BookAvenue, Marco Crestani
Dave Eggers, Eroi della frontiera, traduzione di Giovanna Granato, Mondadori 2016.