I suoi nonni sono morti in un campo di concentramento. Questa è l’unica cosa che Simon Goodman sa di loro fino a quando suo padre muore improvvisamente e lascia in eredità scatoloni pieni fino all’orlo di vecchie carte. Solo allora comincerà ad affiorare una storia che ha dell’incredibile.
Goodman verrà a sapere che i Gutmann (questo il cognome originario) erano tra le più potenti famiglie di banchieri della Germania e che raccolsero nel tempo una magnifica collezione d'arte, che annoverava opere di Degas, Renoir, Botticelli e dversi altri (oltre al cinquecentesco Orologio di Orfeo che da il titolo a questo libro).
Simon Goodman scoprirà, studiando le carte, come il regime nazista tolse tutto (compresa la vita) alla sua famiglia.
Raccoglierà indizi chiari sull'eredità trafugata e soprattutto sulla macchina infernale pensata e messa in atto dai nazisti. Scoprirà come gran parte della collezione finì nelle mani di Hitler e Göring, ma anche come diverse opere furono portate in Svizzera per essere vendute a collezionisti o a mercanti; di come molte finirono in importanti musei e come altre vennero recuperate dalle forze alleate e poi nuovamente rubate in modo apparentemente “pulito”.
Notevole, da evidenziare, la traduzione di Andrea Vincre.
ElectaStorie è una nuova collana di Mondadori Electa che racconta fatti e personaggi reali protagonisti della grande arte.
Simon Goodman, L’orologio di Orfeo, traduzione di Andrea Vincre, collana ElectaStorie, Mondadori Electa 2015.