Tre storie con sottofondo di note dolci accomunate da domande, tante domande. La dignità e l’onore non comuni di Rosa, il suo viaggio alla ricerca di un passato da ritrovare. La giovinezza spensierata e allegra di Alfredo, la sua rivelazione per l’arte e l’incontro inebriante con l’America…
Un libro scritto con amorosa sensualità melodica e con i colori più caldi e impetuosi del virtuosismo.
Un forte vento profumato soffia su tutte le pagine muovendole, agitandole, quasi trascinandole via, al di là della carta, oltre gli intrecci.
In Proust per bagnanti, Emanuele Pettener conferma il suo notevole talento mimetico e ci fa percepire il ritmo inesauribile del racconto. La sua è una scrittura che ci introduce in un mondo sinuoso e curvilineo in cui ogni singola linea si moltiplica portandoci lontano con una semplice e profonda gioia.
E Proust? Cosa c’entra Proust coi Tropici? C’entra, c’entra. Lo capirete leggendolo o, perché no, ascoltandolo. E perché leggere Proust “non è una distrazione dal godimento degli elementi naturali ma un’intensificazione”. Perché “nulla è più compatibile con le sue frasi (avvolgenti come spire di serpente) e con l’oblio (a cui conducono i suoi periodi lentissimi e abbacinanti) di una spiaggia tropicale, possibilmente deserta, sotto l’imperioso sole d’agosto.”
Emanuele Pettener, Proust per bagnanti, Meligrana editore, 2013.