Il libro
C'era una volta la Provincia italiana ricca, felice e molto produttiva. Che commerciava con l'estero, dava del tu ai colossi oltre confine con l'orgoglio di una identità, prima che nazionale, comunale. C'era un tempo in cui anche gli stupidi facevano soldi, in un paese dove il PIL cresceva di due cifre l'anno. Dove i soldi guadagnati con allegria, spensieratezza e persine cafonaggine venivano ben esibiti in beni di lusso. Poi arrivarono i guru della globalizzazione a dire che si doveva cambiare, ad andare in televisione a sponsorizzare mercati stellari in Cina e a sostenere che il vecchio modello, quello dove si stava bene, andava male. Questa è la "storia della mia gente", non solo degli "stracciaroli di Prato", ma di una provincia felice e intelligente, sacrificata alla globalizzazione.
L'autore
Edoardo Nedi è nato a Prato nel 1964. Ha scritto e diretto il film Fughe da fermo, ha tradotto le 1433 pagine di Infinite Jest di David F. Wallace e ha fatto andare avanti l'azienda tessile di famiglia.
I libri dell'autore
Ha pubblicato con Bompiani Fughe da fermo (1995), Ride con gli angeli (1996),Rebecca (1999), Figli delle stelle (2001), L’età dell’oro (2004, Premio Bruno Cavallini, Finalista Premio Strega 2005), Storia della mia gente (2010). Ha scritto e diretto il film Fughe da fermo(Fandango, 2001).
il tema degli altri libri finalisti
Con "L'energia del vuoto" Arpaia narra di una fuga di un funzionario dell'Onu a Ginevra con il figlio dopo la scomparsa misteriosa della moglie, ricercatore del Cern, vicina a una scoperta della fisica potenzialmente rivoluzionaria. Pare abbia buone possibilità.
Parla di lavoro, di morti bianche e di migranti “Ternitti” di Desiati, possibile vincitore se non fosse frenato dal fatto che la Mondadori ha vinto le ultime edizioni. “Ternitti” è l'eternit in dialetto salentino che ha ucciso centinaia di lavoratori salentini emigrati a Zurigo. E la storia tra la Puglia e la Svizzera segue due donne: Domenica Orlando, detta Mimì, e Arianna, sua figlia avuta da quindicenne con un diciottenne conterraneo.
Mariapia Veladiano, nella “Vita accanto”, si concentra su una bambina. Che è brutta e, nel mondo di oggi, è una delusione. E quindi si accontenta, non disturba, non si fa sentire.
Ultima ma non ultima Luciana Castellina, fondatrice del “Manifesto”, già parlamentare del Partito Comunista, comunista, decisamente una figura fuori del comune per la cinquina finalista del ninfeo di Ville Giulia. Nella sua autobiografia racconta la sua giovinezza, la formazione politica, le passioni, le rivolte, specchiando nella sua vicenda ideali, delusioni, illusioni, un pezzo della storia del nostro paese. “Scoperta del mondo” è uscito per una piccola casa editrice, Nottetempo.