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Podcast. Tributo a Donna Summer

   Tempo di lettura: 4 minuti

fotoInterrompo le faticose faccende di casa per il dovuto tributo a Donna Summer, scomparsa qualche giorno fa a 63 anni. Le brutte notizie, amici miei, quest’anno non mancano. Chiedo a Qualcuno lassù un pò di tregua.
Troppo giovane per essere la mia musica, ma gli echi di “Love to Love You Baby”, con i suoi gemiti, il primo successo estivo del ’75 (!) e uno dei brani più scandalosi mai incisi sul poliestere, sono arrivati fino alla mia età da adulta. La canzone fu in seguito mixata da decine di interpreti e ballata da più di una generazione, me compresa.

A differenza di alcune altre stelle della “disco” che si sono sbiadite come la musica quando è diventata meno popolare, Donna Summer è stata in grado di crescere al di là della stagione che il mondo ballò con un nuovo pop-rock. Non a caso trovò uno dei suoi più grandi successi nel 1980 con “She Works Hard for the Money”, che diventò un altro inno, questa volta per i diritti delle donne.
Della sua fervente fede si è sempre saputo. Donna Summer fu oggetto di una controversia quando fu accusata di fare commenti anti-gay in relazione all’epidemia di AIDS. Gli si misero in bocca cosa terribili: della serie che, un comportamento più morigerato, avrebbe risparmiato molte vite. Nonostante negò di averli mai fatti, fu oggetto di un boicottaggio pazzesco che le produsse non pochi problemi verso il suo pubblico e parecchie noie economiche.
Tuttavia la religione ha svolto un ruolo importante nella sua vita; era molto impegnata con la spiritualità e la fede. La sua passione nella sua vita, oltre alla musica, era Dio. Teneva lezioni sulla Bibbia nello studio di casa sua ogni settimana.
Donna Summer, il cui vero nome era Donna Adrian Gaines, è nata nel 1948 a Boston, e allevata, come moltissime delle star che abbiamo conosciuto, a latte e musica gospel e, come altrettante (leggi: Dione Warwick, Whitney etc,) divenne solista nel coro della chiesa da 10 anni. Che dovesse diventare una cantante lo si è capito da subito. Come moltissime altre ha trovaro la sua strada nella musica fino a “Love to Love You Baby”, pubblicato nel 1975 e che è stato, dal suo debutto negli Stati Uniti, il primo dei 19 numeri 1 tra i più venduti al mondo tra il 1975 e il 2008 – secondo solo a Madonna.
La canzone è stata un importante passo avanti e fondatrice di un “genere”: quella della discomusic, quasi una leggenda tra estasi e studio, e l’inno della liberalizzazione sessuale.
Lassù la stanno già ballando da un pò.

 

Dai dischi di casa, consigli per gli acquisti.

Non ho ancora cominciato a fare gli scatoloni per il trasloco, questo mi consente di scorrere le dita alla lettera “S” dello scaffale dedicato al pop che il mio due di coppia tiene lontano dal jazz, stizzoso. Che ingrato: dopo che li ha ballati per anni… Dunque: Lady of night, A love trilogy (vi trovate Try me, particolarmente bello) prodotto con Moroder “Grand Visir” della sua carriera musicale, naturalmente LTLYB e, infine, I remember yesterday.
Il video è quello di LTLYB: cosa sennò? Buon Ascolto e alla prossima. Ciao

 

Il Libri

Naturalmente nulla in italiano. Cosa continuo a chiamarla libri e musica questa rubrica proprio non lo sò. Fate clic sul sito di barnesandnoble: [1] ci trovate qualcosa da leggere.

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