Podcast. Gregory Abbott, come vivere ricchi e felici con un disco solo

   Tempo di lettura: 3 minuti

Più che ad un cantante, questo giro lo dedico a un solo disco, Shake you down il cui autore e produttore discografico Gregory Abbott, le cui radici provengono dal Venezuela (sua madre) e l’isola di Antigua (suo padre), è nato e cresciuto ad Harlem-New York. Gregorio (mi si consenta la famigliarità) si è laureato in psicologia dell’infanzia e ha studiato arti drammatiche. Ha conseguito un Master e un dottorato, che si è aggiudicati grazie a una borsa di studio, in scrittura creativa alla Stanford University. Insomma, una bella testa.Durante gli studi universitari presso l’Università della California a Berkeley e poi a San Francisco, ha avviato una band per pagarsi le tasse suonando nei locali e disco bar. E proprio durante quegli anni ha sviluppato un suo proprio stile musicale personale decidendo di diventare un musicista professionista con sua disciplina accademica e sviluppando le competenze come compositore, cantante ed anche produttore.

Abbott è universalmente conosciuto per aver pubblicato praticamente il solo singolo e poi l’album “Shake you Down” che all’epoca (sono passati circa 20 anni) diede un vero e proprio scossone al mondo musicale che gli valsero innumerevoli riconoscimenti e premi.
Quel pezzo è stato il numero uno nelle classifiche di tutto il mondo. Tra gli altri, ha vinto il primo premio al Music Festival di Tokyo, dove è la sua performance fu seguita da oltre due miliardi di persone.
“Shake You Down” raggiunse milioni di orecchie più velocemente di qualsiasi altra canzone nella storia del BMI Records, e vinse il BMI Pop Song of the Year come la canzone più ascoltata.
Gregorio ha anche vinto due ‘Soul Train “Music Awards come Miglior Cantante Maschile e il Best New Artist, Per non parlare del New Music Awards York, ricevendo quattro riconoscimenti: Best R & B Album, Album migliore opera prima, Best R&B vocalist, e il Rising Star Award. Ha pure collezionato altri due premi: il Dick Clark “Black Gold” un altro, il R&B Awards a Las Vegas. E chi più ne ha, più ne metta. Nel suo disco si sente l’influenza dello spagnolo dei Caraibi, coronato con la sua incredibilmente liscia voce soul. Passerà alla storia solo per questo. Tutto il resto dei suoi lavori è praticamente passato inosservato, almeno qui da noi, compreso il bel disco corale “I’ll prove it to you”.

Gregory Abbott ha coniato il termine “ballata groove” per descrivere quello che fa. Altri musicisti hanno affettuosamente usato il termine “Wall Street Eyed Soul Green” per descrivere il suo comportamento sofisticato e intelligente (compresi i suoi bei occhioni verdi che affascinano le donne del mondo, me compresa).

Di soul music parlerò più avanti, forse. Alla prossima e buon ascolto.

Il libro.

scherziamo?

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1 commento

  1. Che brutto articolo: non è da te. Che t’ha preso queso settimana? sai fare di meglio

I commenti sono chiusi.