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Podcast. Sette Grammy diversi per una voce sola: Al Jarreau

   Tempo di lettura: 3 minuti

Uno dei modi di far cadere il mio due di coppia in un brodo di giuggiole, è quello di parlare bene di: Chick Corea, Lee, Ritenour, George Duke, David Sanborb, George Benson e Al Jarreau. Di quest’ultimo è sempre stato un bravo fan, di quelli che vanno regolarmente ai concerti, che leggono quello che capita al loro beniamino e altre quesitoni del genere. Naturalmente devo a lui il piacere dopotutto: sono più di vent’anni che le nostre personali passioni sono diventate i “nostri” generi musicali preferiti.

Al Jarreau, come moltissimi altri artisti di questa rubrica, ha cominciato a cantare a 4 anni in chiesa a Milwaukee, figlio di un pastore della Chiesta Avventista del Settimo Giorno. Di certo non pensava di fare il cantante. Era un cestista fortissimo. Credeva che lo sport sarebbe stato il suo futuro grazie al quale, peraltro, si è preso una laurea in psicologia e un master in riabilitazione all’università del Wisconsin.

Ha una voce, vi assicuro, spettacolare. La cosa gli ha favorito la carriera; lo testimoniamo ben sette Grammy (jazz, pop, R&B) vinti in tre generi diversi a testimoniare la grande versatilità di questo figlio del secolo. E’ un cantante molto, molto bravo. Ho un ricordo personale durante gli anni dell’università alle “piscine” di Bari. Era estate: il concerto fu assai bello che lo ricordo ancora. Ha cantato con i grandi della terra per dire che è uno di quelli di World for Africa del 1988: dice niente? Non sto ad ammorbarvi ulteriormente con le questioni biografiche che potrete certamente trovare su Wiki o sul suo sito personale.

 

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Il 30° anno di Al Jerreau nel mondo della musica lo ha visto al lavoro con un altro punto di riferimento per chi ama il R&B e il jazz in coppia: il leggendario chitarrista R & B & cantante, George Benson, per l’album Givin ‘It Up. 
Registrato nella primavera del 2006, questo disco è una festa di compleanno con un sacco di artisti ospiti tra cui Herbie Hancock, “Sir” Paul McCartney, Jill Scott, Chris Botti e Patti Austin. Givin ‘It Up è stato un successone (compreso il plauso la critica) e ha ottenuto tre “nominee” per Grammy. Dentro ci trovate Let it rain, bellissima o God save the Child che vale il prezzo del cd.
Poi viene la volta di Tenderness (il titolo suggerisce… tenerezza. come non accordarla) We got by è una ballad tra le più belle mai ascoltate ma c’è anche E’ Leaving home.
Ancora. Per chi vuole giuggiolarsi (come il mio…), comprate Love song: c’è un pò di tutto, da Your song, quella di Elton John a We’re In This Love Together: questa la dovete proprio ascoltare, è bellissima. Buon ascolto e alla prossima.

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