Podcast. Improvvisazione e talento: Brad Mehldau

   Tempo di lettura: 4 minuti

Brad Mehldau è salito alla ribalta giovanissimo negli anni novanta. A leggere la sua Bio da Wiki, è un pianista di formazione classica che si è presto convertito al jazz. A New York frequenta la Nuova Scuola per le Ricerche Sociali dove insegnano i pianisti Fred Hersch, Kenny Werner e il batterista Jimmy Cobb. Quest’ultimo lo assolda per suonare nella sua band e il sassofonista Joshua Redman lo chiama per il suo quartetto.

 

Brad Mehldau, e siamo nel 94, forma un trio con Larry Grenadier e Jorge Rossy, sulle orme del pianista Bill Evans a cui si ispira e dal quale ha ereditato la capacità armonica e introspettiva. Ne viene fuori una emozionante registrazione intitolata Brad Mehldau Trio Live. Grande disco, vi assicuro. 
Ne ha fatto seguito Highway Rider, con le performance del batterista Jeff Ballard, il bassista Larry Grenadier,del percussionista Matt Chamberlain, e il sassofonista Joshua Redman. Roba forte: legatevi alla poltrona prima di premere play.

Nel 2011 è uscito il Live in Marciac – (doppia versione CD con un DVD )celebra la collaborazione tra i pianisti Brad Mehldau e Kevin Hays e il compositore/arrangiatore Patrick Zimmerli. Figurati se il mio due di coppia si facesse trovare impreparato: è bastato chiedere e ha tirato fuori anche l’album “Ode” il primo live del trio al Vanguard Village. Vi risparmio il mio commento al mezz’ora di pippone che mi ha propinato (chi segue questa rubrica sa bene che i miei articoli sono anche uno sguardo sulla nostra intimità famigliare le cui comiche somigliano sempre di più a quelle di Sandra Mondaini e Raimondo Vianello).

Brad Mehldau è prima di tutto un grande improvvisatore che è la cifra di molti musicisti jazz; lui sembra nutrirsi di meraviglia della capacità con cui riesce sempre a esprimere la sorpresa che si legge negli occhi di chi ha avuto e avrà la fortuna di ascoltarlo in uno dei suoi concerti. Il suo modo di sionare così ispirato si trova la struttura del pensiero musicale di questo grande artista del jazz, Ogni brano ha un suo arco narrativo molto sentito che esprime un inizio seguito da qualcosa sempre volutamente aperto e, infine, la chiusura. Mentre suona, è facile intuire il compiersi delle idee e rilassarsi, nell’ordine con cui le note si manifestano. Un grande. davvero.

Mehldau ha suonato in tutto il mondo ad un ritmo costante a partire dalla metà degli anni 1990, sia con il suo trio che come pianista solista. Le sue performance trasmettono una vasta gamma di espressioni. Ha attirato un seguito consistente nel corso degli anni,che è cresciuta con la stessa intensa esperienza nella sua performance.

dalla collezione di casa consigli per gli acquisti.

Vi consiglio vivamente l’acquisto di American Dream dove Brad Mehldau suona con Charlie Haden e Michael Brecker: un grande disco. Poi, il “Live” citato precedentemente e se riusciti a trovarlo “Ode” e, naturalmente, Highway Rider da non perdere assolutamente.

Recente è la composizione del duo con Mark Giuliana alla batteria. Il progetto musicale ha il nome di Mehliana. Da Vimeo ( e, quindi, anche su:   la nostra nuova piattaforma web) vi faccio ascoltare la registrazione allo Stone di NY dello scorso anno. Buon Ascolto e alla prossima.

 

MEHLIANA featuring Brad Mehldau and Mark Guiliana 06.06.12 Stone, NYC from Brad Mehldau on Vimeo.

I libri. Basta con queste frottole. I libri su Mehldau, come su molti artisti di questa rubrica, non ci sono.

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