E' bravissimo, lo dico subito, con una bella voce e uno swing che tanto mi ricorda certi suoni di Tom Waits. Jamie è un bel giovanottone inglese di 33 anni; anche se è principalmente un cantante jazz, si accompagna con diversi strumenti quali il piano, che suona quasi sempre, ma pure la chitarra e la batteria. Il dna musicale lo ha preso quasi sicuramente dalla nonna paterna: una donna ebrea in fuga dalla Prussia che cantava nei locali notturni di Berlino. Non sto a scrivervi della sua famiglia ma se serve qualche notizia, posso dirvi che né il padre ne la madre hanno niente a che fare con la musica: lui lavorava nella finanza e la madre è una anglo birmana la cui famiglia si era stabilita nel Galles dopo la fuga dall'indipendenza. Jamie ha sempre coltivato la musica anche se si è laureato in letteratura per fare altro. Il suo primo disco lo ha auto-pubblicato subito dopo gli studi con il Jamie Cullum trio (mi pare ci sia Ben, il fratello maggiore nel gruppo) introvabile, suscitando l'interesse - capita quasi sempre così - di un produttore che lo ha promosso e lanciato. Capite bene: un contratto con qualcosa come unmilione (!) di sterline per la Universal lasciando a bocca asciutta case discografiche come e la Sony. Twentysomething uscito nel 2003 (fate i conti: a 24 anni) ha vinto il disco di platino e numero 1 per gli album in studio di un qualsiasi altro artista jazz del Regno Unito. Ma il suo carattere musicale ha dell'eclettismo che lo avvicina a generi musicali aderenti al nuovo pop corrente e che trova vicinanze a grandi personaggi della musica di adesso oltremanica quali i White Stripes, i Massive Attack, i Pussicat Dolls, i Radiohead (eccetto gli ultimi, il mio due di coppia non sa chi sono, quasi certamente!)
I suoi concerti, e mi piacerebbe verderne uno, sono quasi sempre improvvisati e affondano le sue radici jazz, ma non sono solo esclusivamente di genere; ha suonato con personaggi tipo Kylie Minogue e un signore che si chiama Burt Bachrach.
dalla collezione di casa consigli per gli acquisti
Twentysomething (del 2004), già citato e che contiene "What a difference a day made" che vi faccio ascoltare dal You Tube, e "It's about Time" davvero magnifico; da Catching Tales consiglio, invece, Get your way che è bello assai assai, e da The Persuit, ultimo della lista, dove c'è High and Dry che vale da solo il prezzo pagato.
E su questo io e il mio due di coppia convergiamo come il parmigiano sul ragù (quello che prepara lui è buonissimo).
Buon ascolto e alla prossima
I libri
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