L’occhio di giada – Intervista a Manuela Salvi!

   Tempo di lettura: 13 minuti

In occasione della recente uscita

dell’ultimo dei romanzi del Professor Focussen, oggi a Piccoli lettori Crescono abbiamo come gradita ospite l’autrice … rullo di tamburi … Manuela Salvi! Ma iniziamo subito con l’intervista [ continua ]

Facendo un gioco di associazione creativa, in una sorta di advergame di congiunzione, quando penso a Manuela Salvi mi saltano alla mente le parole: movimento, evoluzione e professionalità. Questa giovane e brillante donna dai piedi ben piantati per terra e la testa proiettata nel futuro è davvero piena di sorprese. Inizio col dirvi che Manuela Salvi è: celebre autrice di libri per bambini e ragazzi, copyeditor, coautrice, editrice, traduttrice, sceneggiatrice, fondatrice di Cactus Studio, timoniera del portale www.editoriaragazzi.com, docente per Bottega Finzioni di Carlo Lucarelli&Friends, F.f.f. (flight frequent flyer) tra Roma e Londra, grande fan di Tiziano Ferro e chissà quali e quante altre cose … Vuoi svelare ai lettori di Book Avenue, la tua vera età e il complesso vitaminico che assumi per affrontare la vita quotidiana? A parte gli scherzi, quali di tutte queste definizioni senti più tua?

Proprio oggi ho guardato un video di questa psicologa americana che ha studiato il comportamento dei bambini per stabilire “cosa pensano”, e come. Mi hanno colpita due cose. La prima: pare che più dura l’infanzia, più il cervello si sviluppa. Il corvo è più intelligente della gallina perché viene allevato come piccolo per due anni, contro i due mesi del pulcino. La seconda: mentre il cervello adulto man mano si focalizza solo su alcune cose selezionate razionalmente, il cervello di un bambino funziona a pieno regime ed esplora il mondo come una farfalla impazzita in un giardino. A trecentosessanta gradi. Ne ho concluso che morirò come una delle persone dal cervello più sviluppato del Pianeta, visto che la mia infanzia è attualmente in corso. Lo dimostra il fatto che effettivamente il mio approccio alle cose è proprio quello di una farfalla imp…aziente di scoprire cose nuove nel giardino. Perché ho i piedi per terra, è vero, ma la mia età emotiva è compresa tra gli zero e i sedici anni, esattamente la fascia d’età a cui dedico il mio lavoro. E io che in generale sopporto le etichette quanto potrei sopportare un vestito di due taglie più piccolo, mi riconosco in pieno nella figura di Scrittrice per Ragazzi, con tutto ciò che ne deriva, tutte quelle cose che avete letto nel bellissimo preambolo (compreso Tiziano Ferro, ma sarebbe lunga da raccontare). Forse perché racchiude tutto il mio mondo e il mio modo di sentire la vita, quello che so dare, quello che riesco a gestire. E mi arrabbio quando alcuni colleghi mi dicono: “Siamo Scrittori e basta”. Come se essere inglobati in una categoria letteraria più ampia fosse un bene. Per me non lo è. Chi sa scrivere per i ragazzi è una persona molto, molto fortunata, secondo me. Per me dire “Sono una scrittrice per ragazzi” è come dire “Sono un supereroe”. Quanto al complesso vitaminico, vado ad adrenalina e scoppi d’entusiasmo che portano, notoriamente, all’autodistruzione …

È uscito da poco il terzo volume dei romanzi del Professor Focussen: ” L’occhio di giada “, pubblicato da Mondadori con il marchio Focus Junior e scritto in collaborazione con Alessandro Gatti. Il nuovo enigma del Taccuino Blu catapulterà i lettori nell’entusiasmante Mystery Race, sulle tracce di un antico condottiero azteco, negli impervi sentieri del Messico. Per i pochi che ancora non li conoscessero, vuoi raccontare chi sono il Professor Foccusen e il suo Smart Team?

Se penso al Professor Focussen, comincio a ridere da sola. È un progetto nato così, ci chiama l’editore, io e Alessandro Gatti accettiamo senza avere la minima idea di dove andremo a parare. Ci piace il marchio Focus Junior, ci piace lavorare insieme e qualcosa ci inventeremo. Io propongo la caccia al tesoro intorno al mondo, Alessandro tira fuori il nome per il bizzarro scienziato che fa da tutor allo Smart Team, la squadra a cui appartengono i protagonisti. Professor Focussen. All’inizio sembra solo uno scherzo tra di noi, l’editor si diverte e dice: “Non lo accetteranno mai”. E invece il direttore di Focus Junior dimostra di avere un raffinato senso dell’umorismo e ci dà il via libera: il professor Focussen è nato, è ufficiale.

La serie contiene tutti gli elementi della rivista (divulgazione, cultura, curiosità scientifica e storica) inseriti in un contesto narrativo abbastanza classico ma non per questo poco originale. Mentre lo Smart Team vaga per il mondo alla ricerca degli indizi giusti, si parla di Paesi diversi, scienza, cucina, storia… il tutto condito con una abbondante dose di assurdità appositamente inventate da me e Alessandro.

Il terzo volume in particolare credo abbia raggiunto delle punte estreme di benefica follia. Sai di stare scrivendo qualcosa di divertente quando ti sorprendi a ridere come un’idiota, da solo alla tua scrivania, mentre digiti la storia e inventi i dialoghi. Beh, io ho riso parecchio, e sono sicura che sia stato lo stesso anche per Alessandro.

Uno dei tuoi romanzi più amati: “E sarà bello morire insieme” (Mondadori) è momentaneamente sparito da Ibs, Amazon e dalle librerie … Vuoi svelarci in anteprima il mistero della sua scomparsa?

Beh, l’idea dell’editore è di farlo riapparire il prossimo anno, con una nuova copertina che avrà sopra il marchietto tanto amato dagli autori: Best Seller. È la prima volta per me, di sicuro andrò in libreria a gongolare e fare le foto da mettere su Facebook.

Ci regali un piccolo “spoiler” delle tue prossime uscite?

A parte altri due Focussen già programmati, sono in attesa di un libro a cui tengo molto e che ci ha messo cinque anni per vedere la luce.  Sarà pubblicato dalla San Paolo col titolo “Come diventare Supereroi” e avrà le illustrazioni di Francesca Cavallaro. È un manuale illustrato che spiega ai bambini di 7-9 anni come non servano i superpoteri per poter essere dei supereroi: basta sconfiggere i mostri che ci circondano e di cui spesso gli adulti non si accorgono. In pratica, pensando all’infanzia, ho sentito che tra le proposte editoriali mancava un manuale di autodifesa per bambini. E ho giocato con i Supereroi per realizzarlo. Ovviamente, è spassosissimo…

Cosa pensi del mercato degli e-book in Italia?

Domanda di riserva?

Scherzi a parte, credo che ci stiamo lasciando scappare una grande occasione.

Immagino che, quando Gutenberg inventò la stampa a caratteri mobili, gli amanuensi non fossero molto entusiasti dell’innovazione e probabilmente avranno protestato così: — Volete mettere questa roba volgare impiastrata di inchiostro con i bellissimi libri decorati a mano che facciamo noi? Sta accadendo esattamente la stessa cosa adesso, ma per l’Italia non è una novità, noi siamo culturalmente negati per fare i pionieri, siamo gente che in linea di massima subisce il cambiamento quando è inevitabile ma continua a guardare indietro con lacrime di nostalgia. È meglio la carta frusciante e odorosa (e a volte polverosa) o lo schermo freddo di un e-reader? A me non interessa questa inutile polemica. Mi interessa invece che da maggio 2011 a maggio 2012 le vendite di e-book per ragazzi negi USA siano aumentate del 297% (secondo il Publishers Weekly) mentre da noi il settore barcolla anche sullo stampato. Mi interessa che la diffusione dell’ebook nei paesi anglosassoni stia portando a un fenomeno stupefacente: gli adulti comprano libri per ragazzi per se stessi!

Mi interessa che il costo degli e-book sia più basso dei libri cartacei, che possa scaricare libri anche chi vive in zone in cui non ci sono librerie, che i diritti degli autori possano essere più alti se si elimina la catena stampa-distribuzione-vendita diretta. Mi interessa che nel giro di qualche generazione i nativi digitali saranno più di noi analogici. A fronte di tutto ciò, credo che noi italiani finiremo in un gap delle dimensioni di un abisso. Saremo spinti ai margini della Shift Age (così si chiama quest’epoca di passaggio dalla stampa al digitale) e vivremo tutto questo con attonita incredulità. Intanto i nostri ragazzi leggono sempre meno e sempre peggio, cioè, non riescono a decodificare testi adatti alla loro reale età. Che fare?

Bisognerebbe pensare all’e-reader non come a un aggeggio tecnologico, coi pulsanti e il caricabatterie, ma come a una mentalità. La mentalità di chi vive ogni crisi come uno stimolo a innovare, e ogni cambiamento come l’opportunità di imparare. È così che fanno i bambini, no?

Si è tenuta da poco a Mantova la riunione fondativa dell’Associazione Italiana Scrittori per Ragazzi, di cui sei promotrice. Che cos’è l’ICWA? E da quali esigenze nasce?

La ICWA è la Italian Children’s Writers Association, la prima associazione italiana di scrittori per ragazzi. Siamo sopravvissuti a due riunioni e ci stiamo felicemente avviando verso la fondazione.

L’esigenza da cui nasce: autoriconoscersi come categoria con proprie modalità, esigenze, obiettivi. Sperare che siano le istituzioni, gli editori, i media o la gente a riconoscerceli è per me più utopico e meno divertente di questa azione spericolata che vede un centinaio di autori prepararsi a promuovere la Letteratura per Ragazzi Italiana all’estero, non solo in casa.

Purtroppo viviamo in un Paese in cui il dibattito critico sulla Letteratura per Ragazzi parte dal pensiero di Benedetto Croce, il quale sosteneva che ai bambini non si addice la vera arte e che la letteratura ad essi dedicata non può di conseguenza avere nessun valore artistico.

Questa mentalità permane tutt’ora ed è ridicola. Ci confina nelle scuole, nel recinto della pseudodidattica, nell’editoria di Serie B. Ci rende a volte complessati.

Ma basta mettere un piedino fuori dai confini nazionali e – sorpresa! – l’Autore per Ragazzi diventa una star indispensabile alla vita culturale non solo dei bambini, ma dell’intera nazione.

Per questo l’idea di un contatto con l’estero credo che porterà vento fresco tra di noi, nuovi obiettivi, nuove prospettive.  Ci porrà davanti anche alle nostre colpe, ci suggerirà in cosa possiamo migliorare per non affogare nella crisi culturale che purtroppo investe il nostro Paese e condiziona i nostri lettori: bambini e ragazzi. E poi, naturalmente, ci porterà alla conquista del Mondo e dello Spazio.

Un grazie di cuore a Manuela Salvi scrittrice ma non solo che come tutte le personalità artistiche più poliedriche è impossibile e profondamente ingiusto etichettare. Vi invitiamo, quindi, a conoscerla meglio cliccando al suo sito e in quello di Alessandro Gatti coautore della serie del Professor Focussen.

E a tutti voi arrivederci alla prossima settimana!

 

INFORMAZIONI TECNICHE

Autori: Alessandro Gatti, Manuela Salvi

Editore: Mondadori – Libri Focus Junior

Codice EAN: 9788804618201

Formato: brossura  13,8 x 18,3 cm

Pagine: 152

Prezzo indicativo: 9,90

Età di Lettura: (8+)

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