Il gatto che aveva perso la coda

   Tempo di lettura: 4 minuti

Il gatto che aveva perso la coda… C’era una volta un gatto. Un piccolo gatto tigrato che aveva perso la coda.
« Senza coda non posso miagolare al chiaro di luna. Non posso arrabbiarmi e neppure innamorarmi » disse.
« Andrò al negozio dove vendono code nuove »
Ma al negozio vendevano solo code persiane, code siamesi, code rosse, nere e blu.
« Voglio la mia coda tigrata » esclamò il gatto.« Qui non c’è. Prova all’Ufficio dei Grandi Saggi» rispose il commesso… “
pag.1 [segue ]

Questo è un libro proveniente dalla Fiera del libro di Bologna che recensisco molto volentieri e consiglio caldamente a tutti: un libro dedicato a tutti i bambini coraggiosi, anche a quelli che non sanno di esserlo ma soprattutto ai bambini malati di tumore per affrontare lo scalino difficile della radioterapia e accompagnarli durante le cure. L’idea di questo libro geniale è venuta ai valenti  Gabriele Carabelli e Sarah Frasca, tecnici di radioterapia pediatrica all’Istituto nazionale dei tumori di Milano che quotidianamente affrontano le difficoltà di interagire con bambini malati.

Così è nato il libro: “Il gatto che aveva perso la coda” scritto da Emanuela Nava per Carthusia e realizzato grazie alla Fondazione Magica Cleme Onlus.
La radioterapia è di per sé indolore, ma richiede collaborazione da parte dei pazienti e chi arriva a questo trattamento, in genere è già passato attraverso molti altri interventi ed è soprattutto stanco, spaventato e dolorante. Per questo per i più piccolini, a volte è necessario fare l’anestesia che peggiora ulteriormente la qualità di vita del bambino e dei genitori.
Leggere una fiaba può evitare l’anestesia ai bambini che si sottopongono a radioterapia.
Soprattutto se è scritta apposta per questo tipo di situazione.
La fiaba è un modo per creare un terreno comune per la comunicazione fra i medici, il paziente e la sua famiglia.
Questo racconto, delicato e attento, è la storia di un gatto che ha smarrito la sua coda e con essa la possibilità di esprimere le proprie emozioni, nel lungo viaggio che dovrà affrontare per ritrovarla, fatto di incontri, tentativi e prove da superare, diverrà un eroe.
Il gatto protagonista parte per un viaggio nello spazio alla ricerca della sua coda smarrita e qui c’è una piena identificazione del bambino che grazie alle illustrazioni di Annalisa Beghelli perché trova un’astronave uguale al macchinario usato per la radioterapia, mentre il gatto indossa un casco, che riproduce la maschera che i bambini indossano durante la cura.
Quando il casco fu pronto, il gatto si sdraiò nella capsula Ultraspaziale, immobile come gli avevano detto i Grandi Saggi …” (pag. 12)
Alla fine della storia illustrata, 4 pagine di attività, stimolano il piccolo lettore ad elaborare la storia in maniera personale, per riconoscere il proprio coraggio nelle piccole e grandi difficoltà del quotidiano.
Consiglio a tutti di avere in casa un libro così perché le storie e questa è una di quelle, possono insegnare ad escogitare riti o sistemi personali di difesa e ad acquisire così la forza per affrontare anche le prove più difficili e la vita.
Importante è ricordare che una parte delle royalties sul venduta, Carthusia Edizioni la destinerà alla
Fondazione Magica Cleme Onlus
Fondazione IRCCS – Istituto nazionale dei Tumori di Milano

L’autore

Emanuela Nava è nata a Milano, dove vive e lavora. Ha pubblicato numerosi libri per bambini e ragazzi e ha lavorato nell’equipe che compone i testi de “L’Albero Azzurro”, il programma della Rai per i più piccoli.

SCHEDA TECNICA:

Titolo: Il gatto che aveva perso la coda
Autore:  Emanuela Nava

Illustratore: Annalisa Beghelli
Editore: Carthusia
Prima edizione: 27/01/2011
Codice EAN: 9788895443447
Formato: rilegato, Illustrato
Pagine: 40
Prezzo indicativo: € 14,90
Età di Lettura: ( 3 +)

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2 commenti

  1. @Ciao Loredana,
    grazie è bello avere lettrici come te!
    Un bacione grande a tua nipote e approfitto per fare a te e a tutti i nostri cari lettori l’augurio di una buona, serena Pasqua.

  2. Sono una affezionata lettice di Bookavenue e, quando mi stuzzicate con i vostri articoli, finisco con il comprare i libri che suggerite. Per dirti che mi ha fatto piacere trovare il libro alla Feltrinelli Argentina di Roma anche se lo regalerò a mia nipote.

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