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Mio fratello rincorre i dinosauri

   Tempo di lettura: 6 minuti

Cominciamo proprio da lì: dalla piazzola del parcheggio, uno spazio scelto, che sospende il tempo e consente di fare l’annuncio che merita tutta l’attenzione della famiglia. Per il narratore, Giacomo, si tratta di un momento memorabile: finalmente arriverà un fratellino! Rimetterà in equilibrio l’asse che pendeva verso la fazione femminile di casa: mamma e due sorelle. Quale gioia!

Stessa piazzola qualche tempo dopo. Altro annuncio importante: il fratellino sarà speciale. Per Giacomo, cinque anni, vuol dire solo una cosa: super eroe!>>

La storia ha per protagonisti due fratelli e la loro famiglia, non sono personaggi di carta ma reali quanto il lettore. Molti già li conoscono, perché hanno apprezzato il video che sul canale youtube ha preceduto il libro, e per chi l’avesse perso, questo è il link. [1]

 

Giacomo e Giovanni si imprimeranno così anche nel vostro cuore. Anche l’idea di scriverne un libro, parte da qui, e Giacomo inizia dal principio, seguito dal tutor e autore Fabio Geda (Nel mare ci sono i coccodrilli, la saga Berlin). Racconta come cominciò da subito a fantasticare sul fratellino, di cui sceglie anche il nome: Giovanni, e la parola speciale lo trasforma nel bambino-ghepardo, così forte da correre sempre in suo soccorso, un fratello con i super poteri!

Accade però che qualche dubbio si insinua tra le fessure delle eroiche fantasie. “Più passavano i giorni più la mia mente arricchiva la parola speciale di sfumature, ciascuna corredata da un unico, pungente dubbio: perché diavolo sarebbe nato così?”. Giacomo inizia una sorta di indagine, ha compreso che avrà un fratello diverso ma perché? Nulla ancora scalfisce l’alone del super eroe.

“Certe volte viene da pensare che è quasi meglio non aprirli, i pacchetti. Che è meglio continuare a sognarci sopra. Ma non funziona così”. Il pacchetto si apre, nasce Giovanni e tutti sono gioiosi nell’esporsi a questo mistero, perché Giovanni lo è, misterioso.

“Da dove arriva?” è la domanda spontanea di Giacomo, che non si riconosce in quel visino. “Non è di questo pianeta. È evidente”. Sono gli occhi, prima di tutto, “cinesi o venusiani”. La sua affermazione strappa un sorriso e rivela anche lo sgomento.

Quando infine Giacomo scopre che la diversità di Giovanni dipende dalla sindrome di Down, prova una confusa delusione. Ha solo cinque anni. Il fratello non sarà un super-eroe ma un bambino che avrà tempi di apprendimento diversi, avrà qualche difficoltà in più. Praticamente è l’opposto delle sue prime fantasie. Nel sereno contesto familiare e finché i fratellini interagiscono giocando, in cui si evidenzia solo qualche “stranezza”, non c’è da parte di Giacomo alcun tipo di problema. Più tardi, con la preadolescenza, condizione naturalmente complessa, scatterà il rifiuto e il conseguente senso di colpa, logorante. Mancano ancora gli strumenti adatti. “Consapevoli” si diventa solo crescendo. Giacomo, come i suoi coetanei, cerca le risposte alle mille domande sulla vita, su chi si è davvero. Solo a un certo punto si può accettare anche il fatto che, di risposte valide, se ne troveranno solo alcune. Il padre suggerisce la prospettiva migliore: “Il punto, Giacomo, è che Giovanni è Giovanni. Non la sua

sindrome. Lui è sé stesso”. Quindi “non è la sindrome che occupa i nostri pensieri, ma Giovanni”. Non vuol dire che sia semplice, ma è la giusta messa a fuoco.

Giovanni, con la sua frizzante carica di simpatia ed energia, viene raccontato in modo autentico, divertente e anche imbarazzante, per le stranezze che fa, le paure che ha. Giacomo sperimenta un disagio, anche questo autentico.

Gli aneddoti, i ricordi, anche le sensazioni più forti, come il panico, sono pervasi di freschezza e di scanzonata ironia.

Il lettore accompagna Giacomo nel travagliato percorso interiore, ed è un bellissimo cammino. L’adolescente (e questo anche generalizzando) è piantato sul granitico “equilibrio che si basa sul non chiedere e sul non sapere”, è terrorizzato del giudizio altrui, dell’emarginazione, resta imbrigliato al fisiologico egocentrismo che impedisce l’apertura al mondo. L’epifania per Giacomo avviene quando comprende che: “nessuno istillava la paura del giudizio nel mio cuore, ero io a nutrirla”.

Giovanni è di nuovo un super eroe, perché la vita con lui è “un continuo viaggio tra gli opposti, tra divertimento e logoramento, azione e riflessione, imprevedibilità e prevedibilità, ingenuità e genialità, ordine e disordine”. Una grande ricchezza. “La diversità fa parte della vita, e abbiamo tutti qualche sindrome”. L’ironia e l’autoironia, si sa, aiutano a mantenere la leggerezza necessaria per superare anche le difficoltà.

Ho amato questo libro, il taglio intimo e spontaneo, autentico, che spicca fin dalla prima pagina. La lettura è piacevole, divertente perché l’ironia è amabile, onesta, c’è un sorriso velato che non abbandona mai, perché è una storia molto bella e molto vera.

Informazioni tecniche

Titolo: Mio fratello rincorre i dinosauri.

Autore: Giacomo Mazzariol.

Tutor: Fabio Geda.

Editore: Einaudi.

Codice: EAN 9788806229528

Formato: 22,5x14cm. copertina flessibile.

Pagine: 176

Prezzo indicativo: € 16,50

Età di Lettura: dai 11 anni, da quando non si crede più a Babbo Natale.

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