E’ stato in quel preciso momento che qualcosa dentro di me si è rotto. Aveva detto, l’avevo sentito bene:”Uno (io) più deficiente dell’altra (la mia mamma vera)”? Ecco, mi possono anche insultare di brutto, ma quando toccano la mia mamma io non ci vedo più e non ce n’è più per nessuno. Mi sono voltato di scatto, ho guardato maestra Adele negli occhi e mi è venuto di dirle, così senza pensarci su: “Tu non ci sei più. Non esisti più. SEI SPARITA.Tu, tutte le maestre e tutte le professoresse del mondo” e le ho fatto una magia che l’ha fatta sparire davvero. E improvvisamente mi sono sentito molto, ma molto sollevato.


a Polonia dei secolo XIX il nome Maria era strettamente legato, almeno quanto la religione cattolica, alla causa nazionale. Gli uomini dell’antica cavalleria polacca, che a giudicare dal piumaggio che ne ornava le uniformi, parevano doversi librare in volo da un momento all’altro, portavano sulla corazza un medaglione con l’effigie della Vergine. Si diceva inoltre che Maria in persona, la Vergine Nera di Czestochowa, fosse intervenuta in soccorso della Polonia nel 1655, respingendo gli invasori svedesi: apparve sulla cima dei bastioni, incarnazione dell’icona dal volto nero a cui veniva tributata tanta venerazione, «avvolta in un manto rilucente ( … ) caricando il cannone e respingendo i proiettili nella direzione da cui provenivano». Così, sebbene Wladystaw Sidodowski non fosse credente, fu del tutto naturale per lui e per la moglie Bronistawa, donna dalla quieta religiosità, scegliere il nome Maria Salomea per la loro quinta e ultima figlia. Per gli Sklodowski, entrambi zelanti patrioti, Maria non era semplicemente la Santa Vergine ma, come osservava lo stesso Wladystaw, ella era «la patrona ( … ) della nostra terra»…


Anche BookAvenue, non senza sorpresa, aveva riportato qualche giorno fa le 
Caterina è giunta alla soglia della cinquantina conducendo una vita noiosetta e banale. Ma quando il marito, con il quale il rapporto si è assai intiepidito, le annuncia che si è innamorato di un’altra donna e che intende andarci a vivere insieme, le crolla ugualmente il mondo addosso. E improvvisamente si accorge di quanto è grigia la sua esistenza tra le traduzioni part-time dall’olandese per una ditta di tulipani, la figlia studentessa universitaria che ha poco tempo e scarse attenzioni per la madre, e un gatto un po’ stranito.
Chissà perché capita, ad ognuno di noi, sentire quella tipica stretta al cuore ogni volta che ci mettiamo all’ascolto delle prime note di I’ve Been Loving You Too Long. Come sarebbe senza? Del resto, Otis Redding è stato il cantante soul più influente degli anni 60, forse il più grande, il più importante. Mio padre lo ascoltava, mia madre lo ascoltava, e tutta quella generazione che ha messo al mondo la mia, l’ascoltavano. La sua voce dall’anima profonda, gli arrangiamenti della sua musica, il professionista che ha fatto “aggiornare” l’R&B nell’anima moderna che ora ascoltiamo.


Oggi Giovedì 17 ottobre si tiene la prima giornata dedicata ai libri ideata da Libreriamo e che coinvolge tutte le pagine social ed i diversi canali digitali dedicati alla lettura