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Quattro ragazzi per due papà

“…Eli non riuscì a non farsi prendere almeno un po’ dall’entusiamo. L’inverno prima avevano costruito una pista di ghiaccio in giardino, montando un recinto di legno e utilizzando un telone di plastica che poi avevano riempito d’acqua. Eli non era un granchè ad hockey – non ci teneva proprio a farsi spintonare contro il recinto – ma gli piaceva l’idea di tutto il contorno: la cioccolata calda, fare il fuoco come in campeggio e così via. Abbandonò i fogli in un mucchio disordinato. Si infilò gli stivali ancora umidicci e andò a cercare i guanti….”

Il segreto di Espen

Aveva imparato molte cose negli ultimi cinque anni, ma la più importante era aver capito che fra tutte le sensazioni che talvolta lo attraversavano in un solo pomerioggio – rabbia, amarezza, dolore, paura, desiderio, fame (quella sempre) – era l’amore la più potente, la sola che sperava di riuscire a tenersi stretta per sempre. E poco importava se la sua vita sarebbe durata un giorno solo ancora. Amava Solveig, i suoi genitori, il suo Paese, la libertà, le torte alla panna.