Storia dell’antimafia a fumetti. Tre autori per una grafic novel civile.

   Tempo di lettura: 4 minuti

Falcone è un gatto e Borsellino un fox terrier, Riina e Provenzano sono dei cinghiali, Cossiga è un ariete, Andreotti un pipistrello, Dalla Chiesa un bulldog, Vito Ciancimino è un lupo.
“Un fatto umano”, in libreriada pco tempo, è un fumetto, un omaggio poetico di grande bellezza, ma anche un racconto politico e profondamente «morale», un vero e proprio viaggio nella memoria e nella Storia, per ricordare, imparare, e – come è successo agli autori – auto-sensibilizzarci, lasciandoci contagiare dal coraggio e dalla fiducia nella giustizia che sono l’anima pool antimafia di Palermo.

Sono passati vent’anni dalla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due tragedie che hanno segnato non solo la nostra coscienza collettiva, ma anche la storia – quella peggiore – del nostro Paese. Per oltre un decennio, dalla fine degli anni Settanta all’inizio dei Novanta, Cosa Nostra ha accumulato potere, diventando l’organizzazione criminale più influente al mondo, e contemporaneamente ha dichiarato la propria guerra allo Stato: una guerra sempre meno sotterranea e sempre più violenta, di cui la strage di Capaci e quella di via D’Amelio rappresentarono il culmine.
Questo libro è la storia di chi quella guerra l’ha combattuta dalla parte dello Stato, nel nome della giustizia.

I tre autori di Un fatto umano sono riusciti a raccontare tutto con un libro che sorprende per la sua delicatezza, la poesia e le invenzioni sorprendenti. Prima tra tutte, quella di affidare il racconto a Mimmo Cuticchio, il celebre puparo e cuntista palermitano, fra i protagonisti di Terraferma di Emanuele Crialese.
“La fama di Cuticchio lo precedeva – racconta Manfredi Giffone – e vedendolo all’opera ho capito subito che sarebbe stato la voce narrante ideale per questa storia”.

Ma i pupi siciliani messi in scena in questo libro sono piuttosto eccentrici: riprendendo una tradizione che va da Fedro a Orwell fino ad Art Spiegelman, autore di Maus con cui vinse il Pulitzer nel 1992, i protagonisti del libro sono uomini con sembianze animali. “Abbiamo scelto gli accostamenti volta per volta, – hanno spiegato gli autori, – cercando di coniugare il carattere e i tratti fisici”.

Tradizione e invenzione, dunque, ma non solo: c’è una terza caratteristica che rende speciale questo libro, ed è l’accuratezza della ricerca. Come testimoniato dalla corposa e dettagliata bibliografia (consultabile sul sito Einaudi), ognuna delle splendide vignette acquerellate poggia su basi solide, ognuna è riconducibile a episodi precisi, documentati da immagini, registrazioni, documenti.

La mole di lavoro di ricerca ha convinto anche i magistrati della Fondazione Progetto Legalità in memoria di Paolo Borsellino e di tutte le altre vittime della mafia, che supporta le scuole offrendo loro gratuitamente metodologie, percorsi, materiali per fare educazione alla cittadinanza, alla Legalità, alla convivenza civile, e che ha accordato il suo patrocinio alla pubblicazione del volume.
I numeri: 7 anni di lavorazione complessivi: 7 di ricerche, 4 di scrittura sceneggiatura, 3 di disegni. Approssimativamente 10.000 km di viaggio per ricerche. Una bibliografia di 160 libri, 15 processi di mafia completi dal I al III grado, fra cui il primo maxi-processo di Palermo (10.000 pagine). Una sceneggiatura di 250 cartelle. Circa 200 personaggi. 372 tavole ad acquerello.

 

Un fatto umano.
Storia del pool antimafia
Einaudi

 

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