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A.Mario Banti, Il Risorgimento Italiano

   Tempo di lettura: 3 minuti

copertinaNel 1861 si forma il Regno d’Italia: dopo molti secoli di frammentazione statale la Penisola è così riunita in un’unica compagine, i cui territori vengono completati nei dieci anni seguenti. È un evento rivoluzionario, vissuto in questi termini dai contemporanei, in Italia e fuori d’Italia. In questo libro, il lungo processo di formazione del movimento nazionale dai primi slanci patriottici di fine Settecento alle organizzazioni insurrezionali, ai tentativi rivoluzionari della prima metà dell’Ottocento, fino all’anno cruciale del Regno.

E con il termine Risorgimento si indica un periodo in cui l’Italia, ancora divisa in tanti piccoli stati ma unita dal sentimento patriottico e dal desiderio di un’unificazione nazionale, diventa scenario di numerose iniziative liberali che porteranno, dopo una lunga serie di guerre d’indipendenza, alla proclamazione del Regno d’Italia il 23 febbraio 1861.

Tuttavia Alberto Banti, docente universitario di Storia Contemporanea all’Università di Pisa, nel suo saggio “Il Risorgimento Italiano” presenta questo capitolo della storia italiana in maniera diversa e non convenzionale, interpretandolo non tanto come un movimento politico-culturale, ma ideologico, che prende avvio già molto tempo prima delle iniziative liberali più importanti come la Spedizione di Garibaldi o gli sviluppi della Giovane Italia mazziniana. Per l’autore, il Risorgimento italiano inizia nel momento in cui in Italia, o per meglio dire nei tanti piccoli staterelli da cui la penisola era formata, cominciano a nascere il sentimento patriottico e l’idea di indipendenza nazionale, che saranno i principi su cui si fonderanno i tentativi di indipendenza dalle potenze straniere che tanto a lungo hanno governato lo stivale.

Oggetto di dibattito del Progetto Gutenberg 2009 “Macrocosmi e Microcosmi”, “Il Risorgimento italiano” è un saggio storico che analizza i fatti con minuzia e precisione, spaziando da dati cronologici a indagini sociologiche ed economiche, prendendo in considerazione tutti gli aspetti del periodo per individuarne le radici e le conseguenze. Molto interessante è l’excursus dedicato allo sviluppo della letteratura durante gli anni 1820-1866, che svolse un ruolo rilevante nella diffusione delle idee liberali in tutta la compagine italiana, dai salotti aristocratici alle case di campagna, ma anche nel consolidamento degli ideali e dei valori della virtù, del coraggio e dell’eroismo, capisaldi della società risorgimentale.

Consigliato a chi predilige i saggi storici, nella sua attualità (quest’anno concorre il 150° anniversario dell’Unità d’Italia), il libro costituisce una fonte preziosa di informazioni circa questa pagina importante della storia italiana, nonché una preziosa eredità dei valori del passato, magari superati e arcaici per una società moderna e pragmatica come la nostra, ma che, nella loro riscoperta, racchiudono le risposte a molti interrogativi che la società stessa si pone.

 

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