MANTOVA ─ “Bisogna dunque tornare a leggere (e a saper leggere)” scriveva nel 1958 Giorgio Caproni sulla rivista Il Gatto Selvatico, l’house organ voluto da Enrico Mattei [1] e diretto dal poeta Attilio Bertolucci che a partire dalla metà degli anni Cinquanta raccolse intorno a sé un circolo di scrittori e intellettuali di altissimo valore: Gadda, Dessì, Ginzburg, Parise, Sciascia, Cassola (nella foto sotto), Bassani e molti altri.
Una selezione di testi è stata pubblicata e presentata in occasione dell’ultimo Festivaletteratura [2] di Mantova (Inedita energia. Leggere e saper leggere. Saggi di critica letteraria per Il Gatto Selvatico 1955-1965, Eni, pp.128). Il volumetto, molto elegante e arricchito dalle foto originali dell’Archivio Storico Cinettà Luce, è curato da Simone Pietroletti.
La rivista di Eni [3] ─ come spiega nell’introduzione il ricercatore dell’Università “La Sapienza” ─ era destinata sopratutto ai dipendenti e puntava a dare dell’azienda l’immagine di una grande famiglia [4]. Attualità, mostre d’arte, reportage, guide turistiche, il rotocalco era segnato da una forte impronta didattica e cercava di essere stuzzicante e istruttivo. Sopratutto quando si trattava di offrire buoni consigli di lettura… e qui il compito spettava nello specifico a scrittori e critici letterari di grande fama.
Nel volume ─ distribuito gratuitamente durante il festival ─ sono raccolti ritratti, riflessioni e recensioni di Giacinto Spagnoletti, Maria Luisa Spaziani, Giulio Cattaneo, Giorgio Caproni, Enzo Siciliano, Filippo Accrocca e Francesco Squarcia. Ognuno presenta ai lettori un punto di vista originale su temi e letture da non perdere. Si parla di Jack London, di Dumas, di Vittorini, di Borges, di Svevo, di fumetti, di libri di viaggio, di cosa sia meglio acquistare nelle librerie a Natale, di quali parolieri e poeti meritino di essere letti.
C’è un’energia davvero inedita in questi saggi e la consapevolezza di come ogni lettura, al di là della reputazione degli autori, possa favorire percorsi personali di curiosità e piacere. Lo chiarisce in poche parole Francesco Squarcia, tra i massimi esperti dell’Ottocento italiano, nel saggio intitolato I libri non sono un lusso (pag.59):
Pochi piaceri valgono quello di fermarsi davanti a una vetrina di libri. […] Il gusto di leggere è sempre vivo per gli uomini che non hanno messo il cervello in soffitta.
Trovarlo in libreria sarà difficile, nel frattempo l’ho appena inserito su aNobii [5]. Un ingradimento della copertina (con una bella foto del 1963 di Italo Calvino e Alberto Moravia alla Libreria Einaudi) è disponibile qui [6].
Àlen Loreti per BookAvenue