Invano: perché il destino cieco e beffardo ci mette lo zampino, prendendo le forme di un mitico giradischi che si trasforma in un micidiale proiettile, riservando a Nolasco la più musicale delle uscite di scena. Chi prenderà il suo posto, in una vicenda che è una girandola di coincidenze, se non il più sprovveduto tra i militanti delle molte correnti di un tempo, quel Coco Aravena a cui il destino offre finalmente una possibilità di riscatto? E dove condurranno le indagini dell’ispettore Crespo, alle prese con l’identificazione di un cadavere e con un furto di elettrodomestici?
Il nuovo libro di Sepùlveda, L'ombra di quel che eravamo dice anche altro. Racconta il sentimento di straniamento di chi per forza o per scelta ha abbandonato la propria terra quale che sia la ragione. Tutti ci portiamo il ricordo lieve dei posti a noi cari. Quando torniamo, pensiamo di trovare in quel posto la fotografia che abbiamo conservato, trovadolo invece diverso da come lo abbiamo amato. Ed ecco che siamo esuli in terra natia e stranieri a noi stessi. Un libro da leggere assolutamente! mg 15-10