Sandra Petrignani, che riesce a rendere questo tomo molto denso e ricchissimo di informazioni avvincente come un romanzo, ha ricostruito con paziente minuziosità e un grande lavoro di ricerca, il processo evolutivo di Natalia come scrittrice e come donna e ce la presenta attraverso ciò che di lei traspare dai suoi scritti, ma anche e soprattutto attraverso le testimonianze di chi l'ha conosciuta e frequentata, testimonianze raccolte "dal vivo" oppure tratte da lettere, articoli, biografie altrui, e tanto materiale letterario.
Ne risulta un ritratto intenso e tridimensionale non solo della Ginzburg ma anche di una intera epoca: gli anni del fascismo e della guerra, la nascita della Einaudi, gli amici Italo Calvino, Giulio Einaudi, Cesare Pavese, Elsa Morante, Alberto Moravia, Adriano Olivetti, Cesare Garboli, Carlo Levi, Lalla Romano, il primo marito Leone Ginzburg, solo per citarne alcuni. Ci fa scoprire una donna forte, coraggiosa, sopraffatta da grandi drammi ma anche capace di leggerezza, fragile, innamorata. E un po' sgomenta di come le stava cambiando il mondo davanti agli occhi: «Siccome il mondo è impazzito, e lo sappiamo da molti segni, i doni di fama e fortuna che esso usa prodigare sono, per l’appunto, frutto del caso.
Inutile cercare di giudicarli, inutile cercare di indagarne le ragioni e le strade, inutile forse anche stupirsene, lo sforzo di ognuno deve essere quello di giudicare ciascuna cosa, opera o persona, isolandola dal giudizio degli altri» (Natalia Ginzburg).
per BookAvenue, Carla Casazza