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La cultura ermetica occidentale sulle strade di Roma

   Tempo di lettura: 5 minuti

Roma, una città che ha il privilegio di racchiudere al suo interno molte identità i cui elementi e caratteri si mischiano e si fondono in una miscela unica al mondo. La stratificazione temporale si coniuga in maniera affascinante con il suo sviluppo nello spazio. Utilizzando appropriate chiavi di lettura è possibile fare emergere ed indagare città a se stanti, colme di riferimenti storici e testimoni di culture e progettualità. Sicuramente poco nota ma assai intrigante, è la “Roma massonica”, costantemente sotto gli occhi di cittadini e visitatori, non si manifesta tuttavia alla stregua delle grandi antiche vestigia, delle chiese, dei monumenti importanti.

 

 

Ci aiuta a scoprirla Roberto Quarta, docente di storia e filosofia e animatore di interessanti itinerari alla scoperta di una Roma poco conosciuta, segreta, a volte occulta.

Il viaggio delineato dall’autore si muove all’interno di precisi passaggi temporali che si susseguono dal XVIII secolo fino ai tempi più recenti, in un percorso di approfondimento storico sulle origini e lo sviluppo della Massoneria moderna speculativa. Ci si imbatte con crescente curiosità in personaggi, luoghi e monumenti testimoni della lotta combattuta anche “a suon di urbanistica” tra le forze laiche anticlericali e quelle cattoliche religiose. Scopriamo, ad esempio, il significato delle palme presenti in Piazza di Spagna e come la statua di Giordano Bruno posta in Campo de’ Fiori e la Chiesa di San Gioacchino in Prati siano tra loro in stretta relazione.

Emerge chiaramente come a Roma interi quartieri testimonino l’impronta di una concezione massonica; ne abbiamo chiesto conferma all’autore:

Nella nuova realtà di Roma capitale l’espansione della città oltre le antiche mura romane è determinata sia da esigenze di carattere logistico, inerenti al trasferimento dei ministeri e della burocrazia piemontese, sia da motivazioni di ordine ideologico. I due quartieri simbolo di questo mutamento urbanistico sono l’Esquilino e la zona degli antichi Prati di Castello. Il primo venne ampliato avendo come centro generatore la Stazione ferroviaria, emblema di una nuova Roma laica che comunicava con l’Europa assumendo un carattere “internazionalista” e modello di un progresso scientifico e tecnologico di cui la massoneria si faceva portavoce in contrapposizione al passatismo pontificio.

Non a caso a poca distanza dalla Stazione Termini sorse il nuovo quartiere Ludovisi, dopo la distruzione della splendida villa omonima, costellato dai grandi alberghi di rappresentanza per dare ospitalità a re e imperatori. Nell’area in prossimità di via Veneto inoltre furono edificate varie chiese di confessione protestante in netta antitesi al Vaticano. La Terza Roma sabauda e massonica trovava poi la massima visibilità nel tracciato della nuova via Nazionale, destinato a unire la Stazione con la riva destra del Tevere, intersecando via del Corso (antica via Lata) all’altezza di piazza Venezia, laddove stava per sorgere la nuova cattedrale sabaudo-massonica del Vittoriano.

Alla fine dell’Ottocento la costruzione dei muraglioni del Tevere e di vari ponti furono finalizzati al contenimento delle esondazioni ma anche alla febbre edilizia che si scatenò per la progettazione del nuovo quartiere Prati, impostato su strade ad angolo retto e sede dell’apparato giudiziario e militare che doveva “oscurare” materialmente e metaforicamente la basilica vaticana. Ricordiamo infatti che le strade del quartiere ebbero nomi di personaggi dell’antichità classica o del medioevo oppositori alla Chiesa e che la struttura delle vie e degli enormi palazzi umbertini, i cosiddetti “scatoloni”, impediva la visibilità della cupola vaticana.

Con quale approccio dobbiamo incamminarci lungo il percorso tracciato nel libro?

Credo che potremmo intraprendere gli itinerari tracciati nel testo liberi da ogni pregiudizio ideologico pro o contro la Massoneria, ma solo con la passione di scoprire come questa nostra splendida città sia stata modificata, positivamente o negativamente, da ideologie, spesso contrapposte, e da interessi economici nella sua struttura architettonica, urbanistica e simbolica. E’ soprattutto un invito a percorrere Roma con l’intenzione di vedere non solo i monumenti più famosi da un punto di vista artistico o archeologico ma di comprendere le stratificazioni, gli eventi, i simboli che ne svelano l’anima più riposta: la Roma esoterica.

Non resta che addentrarsi in questa curiosa e piacevole lettura e ripercorrere le vie di Roma con il gusto di assaporare la sostanziale differenza tra guardare e vedere.

Roma Massonica
Edizioni Mediterranee
Anno di pubblicazione 2014
ISBN 978-88-272-2342-0
234 pp.

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