L’occasione gli è offerta dal ritorno al paese d’origine di Ettore, il protagonista, per svendere la casa dei genitori scomparsi un anno prima in un incidente stradale, che lo obbliga a confrontarsi con le ragioni del suo distacco, con la ricchezza delle presenze umane che animano il paesaggio campestre lungo gli argini del fiume, con gli affetti e i sentimenti che vibrano ancora tutt’intorno.
In città ha lasciato una sorella più giovane, incinta, che lo aspetta ricordandogli altri doveri e responsabilità, ma anche il valore di una famiglia
dispersa e distrutta non senza la loro correità: Ettore assiste alla disgregazione delle sue più radicate certezze, al confondersi di giudizi e pregiudizi,
al riproporsi vitale dei valori rifiutati.
Il vecchio mondo del paese con le sue persone vive e sincere si rianima per ricordargli ciò per cui vale la pena vivere, quant’è importante “appartenere a qualcosa e a qualcuno”, che sono le radici a impedire al vento di trascinare via gli alberi e noi, ma anche che “niente resta sempre uguale”, o che amarsi è “sentirsi in un mondo a parte”.
Mattia Signorini è nato a Rovigo nel 1980. Ha pubblicato Lontano da ogni cosa, La sinfonia del tempo breve (Premio Tropea 2010) e Ora. I suoi romanzi sono tradotti in otto paesi.
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