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Nella crisi del Nobel per la letteratura, la crisi della letteratura

Dopo la sospensione del 2018, quest’anno è ritornato il Nobel della Letteratura, assegnato a due autori: Olga Tokarczuk, polacca, a cui va quello di recupero dall’anno scorso, mentre Peter Handke è il Nobel per la Letteratura 2019. Già detta così suona un po’ ridicola, ma le cose peggiorano se si ricorda che la sospensione fu dovuta a faccende di molestie sessuali, comprensive di palpeggiamenti a principesse, e la solita, fraudolenta gestione di denaro, a favore di mariti di poetesse e membri dell’accademia, che provocò le dimissioni di alcuni di loro; dimissioni, tanto per continuare a ridere, che il regolamento dell’Accademia svedese del Nobel non prevede, essendo i membri designati a vita.

Peter Handke.Canto alla durata

“Canto alla durata” di Peter Handke: archi del tempo e senso del luogo, nel nostro monotono sublime.

di Alberto Cellotto

Curioso destino quello di Gedicht an die Dauer di Peter Handke, uscito per Suhrkamp nel 1986 e proposto già nel 1988 da Braitan, editore di Brazzano (Gorizia). Nel 1995 il libro fu collocato da Einaudi in una collana non segnatamente poetica, sulla scia di un interesse cresciuto per la produzione dello scrittore austriaco, con in copertina la “Linea Infinita” di Piero Manzoni (accostamento visivo facile ma fallace, dirò perché secondo me). A trent’anni dalla sua apparizione quel poemetto è proposto all’interno della aniconica e candida “Collezione di poesia” (1) meglio conosciuta come “Bianca” (con testo a fronte, pp. 72, euro 10, traduzione e postfazione di quell’Hans Kitzmüller che pubblicò per Bollati Boringhieri Peter Handke. Da «Insulti al pubblico» a «Giustizia per la Serbia»).