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Parole che si fanno strada. Elena Cornacchione

   Tempo di lettura: 3 minuti

Un libro che unisce le passioni dell’autrice: la psicologia e l’arte. Esistono tanti libri sul writing ma sono quasi tutti solo fotografici. Questo che ha un taglio trasversale cerca di accompagnare il lettore in una specie di viaggio a 360° gradi sul fenomeno delle scritte murarie, del muralismo e di altri fenomeni di cultura alternativa come la poesia di strada ecc.

 

La parte fotografica è fondamentale, l’impressione del colore e in generale delle immagini, in questo caso, è importante per il lettore su un fenomeno del genere poichè è un modo per farlo entrare nelle parole…Il tema è molto complesso perché entrano in gioco tante variabili: chi scrive sui muri ha la propria storia alle spalle che lo caratterizza, quindi ognuno ha i propri bisogni e li vive sulla base delle proprie esperienze, se nel peggiore dei casi si tratta di atto vandalico e quindi parliamo di imbrattamento possiamo fare un’analisi tenendo presente che si tratta comunque di una forma di espressione comunicazione (condannabile o meno a seconda il proprio punto di vista), bisogna contestualizzare e almeno provare a guardare oltre il muro per comprendere; se invece parliamo di arte il discorso è diverso perché i nostri occhi possono percepire quella sensazione di incantamento che l’atto estetico produce arricchendo la nostra anima grazie a quella visione (ma dovremo sviluppare il nostro senso estetico per apprezzare). E’ dunque importante lavorare per prevenire poiché le culture repressive non hanno risolto finora il problema in nessun paese civile del mondo, ma occorre un vero “dialogo tra le parti”. Leggendo il libro di Elena Cornacchione, dunque, si rimane colpiti dalla sua arte di raccontare il mondo in un modo diverso dal solito. Attraverso chi lascia una traccia. Noi tutti abbiamo bisogno di comunicare per non sentirci soli e spesso per gridare al mondo chi siamo!
E in quelle scritte forse c’è il vero uomo dentro di noi. Le cose che non si riescono a dire per tanti timori o perché non si sanno comunicare. E allora tutto è un avvilupparsi di pensieri e di esigenze emotive e la strada diviene compagna, amica e quel muro quel foglio bianco così grande che diventa il nostro muro e il nostro mondo. La lavagna luminosa del nostro pensare. Tutto è creatività o semplice voglia di esserci nella strada della vita con i muri che ci ascoltano e ci fanno compagnia. Muri che non dividono ma che ospitano pensieri.
Muri che sono amici, alleati di una scritta che in fondo non è altro che una carta speciale. E la sua specialità risiede nella voglia di far capire chi siamo davvero.

 

 

per BookAvenue, Antonio Capitano

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