Istat.Rapporto cultura: più della metà degli italiani non legge nemmeno un libro all’anno. E i giovani preferiscono Internet.

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Le famiglie italiane destinano ai consumi culturali (spese per ricreazione e cultura) il 7% della spesa complessiva per consumi finali (2010). Poco più di un italiano su due (54%) legge un quotidiano almeno una volta a settimana; il 39% almeno cinque giorni su sette, mentre poco più di una persona su quattro utilizza Internet per leggere giornali, news o riviste. Lo dice l’Istat nel rapporto ‘Noi Italia 2012′.
Sono circa 372mila le unità di lavoro (1,5% del totale) impiegate in attività di produzione di beni e servizi per la ricreazione e la cultura, al netto del settore editoriale (2010). In Italia ogni anno vengono stampate in media 3,5 copie di opere librarie per ogni abitante, ma nell’arco di un anno poco più del 45% degli italiani legge almeno un libro nel tempo libero (2011).

La propensione a svolgere attività culturali fuori casa è, in generale, più bassa nelle regioni meridionali rispetto a quelle del Centro-Nord: il divario più elevato si osserva per le visite a musei e mostre, frequentate da oltre un terzo degli abitanti del Centro-Nord e da meno di un quinto di quelli del Mezzogiorno (2010).
Le persone di tre anni e più che praticano sport, conclude l’Istat, sono 18 milioni e 800 mila (circa un italiano su tre) con rilevanti divari territoriali: oltre il 40% nel Nord-est e meno del 23% nel Mezzogiorno si dedicano a tale attività.

Nuovi stili di vita, i giovani più tempo per internet che per la lettura

Rispetto a vent’anni fa passiamo meno tempo a mangiare, dormire e per la cura personale. Per gli occupati è cresciuto il tempo dedicato al lavoro, rimane stabile quello per il tempo libero e aumenta quello per gli spostamenti. Per gli anziani, invece, è aumentato il tempo libero e quello dedicato agli spostamenti, mentre cala il tempo dedicato al lavoro retribuito. Gli studenti dedicano meno tempo a istruzione e formazione e più al tempo libero e agli spostamenti: in particolare leggono di meno e passano più tempo a navigare su Internet che stare all’aperto. È quanto emerge dal dossier dell’Istat ‘Cambiamenti nei tempi di vita e attività del tempo libero – anno 2008/2009′.
La ricerca riporta i risultati della terza rilevazione multiscopo sull’uso del tempo, condotta tra il 2008 e il 2009 (40.944 interviste), confrontata con i risultati della rilevazione 1988-1989 e mostra l’evoluzione nel modo in cui i cittadini organizzano la propria giornata.
Negli ultimi vent’anni in un giorno medio settimanale degli studenti – cioè un giorno teorico calcolato su base annua e che tiene conto sia dei feriali sia dei festivi – si è contratto il tempo dedicato all’istruzione e formazione (19′ in meno al giorno) e quello per le attività fisiologiche (cioè dormire, mangiare e cura della persona: 16′ in meno. In particolare a diminuire è stato il tempo dedicato al sonno -11′ e alla cura della propria persona -6′. Stabile il tempo dedicato ai pasti). E’ pressoché scomparso il tempo dedicato al lavoro retribuito e sono aumentati tempo libero (+33′) e spostamenti (+23′).
 
L’analisi dell’andamento dell’uso del tempo degli occupati evidenzia alcune similitudini con quello degli studenti. Anche per gli occupati diminuisce il tempo dedicato a dormire, mangiare e alla cura di sé (-27′) e aumenta quello dedicato agli spostamenti (+17′). Anche per gli occupati a contrarsi maggiormente è il tempo dedicato al sonno (-13′), ma diminuisce anche il tempo dedicato ai pasti (-10′), mentre è pressoché immutato il tempo dedicato alla cura della persona. A differenza degli studenti che vedono il tempo per la formazione diminuire, per gli occupati cresce il tempo dedicato al lavoro (+12′), mentre rimane stabile la quota di tempo libero.

 

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