Buone notizie: in Italia i libri si sanno fare

   Tempo di lettura: 3 minuti

di Filippo Maria Battaglia

È vero: la traduzione letterale in inglese, “The elegance of the Hedgehog”, suona tutto in un altro modo. Eppure, il libro di Mauriel Barbery che nel nostro paese ha fatto strame tra critici e lettori, pare avviato a imitare lo stesso successo che ha avuto Oltralpe e in Italia. Merito del libro, ma merito anche di un italiano, Sandro Ferri, che guida le edizioni che lo hanno stampato da noi (e/o) e che sta dietro anche a quelle che si sono prese in carico di farlo conoscere negli Stati Uniti. Perché Ferri, oltre all’ormai nota casa editrice italiana specializzata nella letteratura straniera (in catalogo, tra gli altri, opere di Izzo, Hrabal etc), ha fondato qualche anno fa una sua omologa, “Europa Editions”, con sede a Union Square, in quel di Manhattan.

Obiettivo, neanche tanto velato, far conoscere la narrativa letteraria della vecchia Europa a un Paese, quello americano, che in generale non si dimostra attentissimo alle ultime novità editoriali che provengono oltreconfine. Europa Editions, che si avvale della collaborazione di Kent Carroll, ex editore e consulente alla Grove Press, ha così deciso di puntare non solo sui più importanti scrittori del catalogo del suo omologo italiano (Izzo e Carlotto tra tutti), ma si è anche fatta carico di tradurre Oltreoceano libri di Starnone, Lucarelli, Benni e Piperno. Il botto è arrivato però con “L’eleganza del riccio” di Mauriel Barbery. Pubblicato a settembre, ha venduto circa ottantamila copie, specie nelle librerie indipendenti e grazie soprattutto al passaparola. Ha ricevuto la benedizione del New York Times e ha contribuito al primo attivo della benemerita editrice italo-americana. A tal proposito, l’autorevole giornale della Grande Mela ha scritto che l’iniziativa italiana “scommette su libri di qualità e con pochi soldi, e riesce a guadagnarne tanti. Ma più di tutto è come se conservasse i vecchi valori dell’editoria: massima concentrazione sul libro e sul connettere i libri con il lettore”. Anche perché, dal punto di vista editoriale, i libri siglati Europa Editions sono in brossura, hanno un piccolo formato e un costo contenuto, e puntano molto sull’eleganza delle copertine. Queste qualità, in America, gli addetti ai lavori le chiamano “brand identity”. In Italia, più modestamente, sono note sotto la definizione, un po’ pomposa, di “arte di far libri”. E il fatto che un simile attestato provenga proprio dagli americani – gente che con bestseller e blockbuster riesce a macinare e a distribuire centinaia di milioni di copie di gialli e spy-thriller – non è solo una notizia: è una bella notizia.

 

da l’Occidentale

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