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I migliori libri del 2022 scelti per voi

Cari amici di BookAvenue, vi auguriamo di passare le prossime Festività con lo stesso sguardo di gioia dei bambini.

A nostro modo, vi consigliamo di passarle leggendo, proponendovi, secondo un’unica guida, quella del gusto, i libri che abbiamo davvero amato quest’anno.

La scelta, vale anche come consigli per gli acquisti per i vostri regali.

Un abbraccio virtuale da parte di tutti noi della redazione di BookAvenue.

Buon Natale!

Orario!

Sono in cassa e squilla il telefono, la modulazione dello squillo suggerisce che si tratta di una telefonata interna. Mi aspetto un collega della libreria che mi chieda qualche delucidazione.
Invece no.
“Orario!” afferma una voce dall’altro capo del filo. Non è un collega della libreria; l’accento romano-pugliese e l’affermazione non lasciano alcun dubbio: Michele da Roma.
Mi ricorda che gli devo una recensione.
Ma poi non sono così sicuro di avergliela promessa, ma lui è convinto di sì e si fa prima a scrivere una  recensione che distoglierlo dalle sue convinzioni.

Elisabeth Åsbrink, 1947

Ho terminato da poche ore il saggio in forma narrativa 1947 e  non riesco a digerirlo, continuo a rimuginarci. È palese che il libro non mi ha lasciato indifferente. Se dovessi usare un aggettivo per definirlo direi: interessante. Ma sarebbe nascondere l’inquietudine che ha mi ha trasmesso. Ecco, la biografia di quell’anno del dopoguerra ti tramette le macerie nell’animo. Non perché descrive le macerie lasciate dalla seconda guerra mondiale, ma perché inocula l’assenza di speranza di quel libro. Non c’è speranza, né spazio per un mondo migliore. Sarò un pessimista, ma questo è ciò che ho ricavato dal libro. Continuo a rimuginare su quello che ho letto e vedo nella cronaca attuale quello che succedeva allora protrarsi senza sosta e senza speranza di soluzione. Ecco un altro aggettivo per quel libro: amaro.

Isole letterarie: Jón Kalman Stefánsson e Siri Ranva Hjelm Jacobsen a I Boreali

I Boreali Nordic Festival è un’occasione imperdibile per gli amanti della letteratura e cultura del Nord Europa. Organizzato dalla casa editrice Iperborea, che pubblica in italiano una vasta scelta di scrittori boreali (ma anche lettoni, lituani, olandesi, ecc.), si è svolto un mese fa a Milano. Sono quattro anni, tanti quante le edizioni della manifestazione, che sogno a occhi aperti leggendo il programma: chi mi conosce sa della mia passione da groupie per gli scrittori del Nord.

Questa volta non ho saputo resistere e con mia somma gioia ho partecipato al Festival, soprattutto perché ad aprire le quattro giornate ricche di presentazioni, conferenze, film e tanto altro c’era lui, il mio scrittore culto, Jón Kalman Stefánsson. >>