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Almeno il cane è un tipo a posto

“Almeno il cane è un tipo a posto” è la frase con cui Margò conclude la descrizione della sua famiglia nel suo diario delle vacanze, unico compito che la ragazzina è disposta ad accollarsi in quel fantastico limbo di dolce far niente che dovrebbero essere le vacanze estive tra la quinta elementare e la prima media. È quindi chiaro da subito al lettore lo sguardo-che-non-perdona con cui verrà raccontata parte di questa storia composta e narrata da tanti personaggi di età diversa: Massimo, fratello di Margò, la cui autostima è tormentata dal soprannome “Minimo” e la cui incolumità è messa a rischio da un bullo di nome Vito; Vito stesso che ci racconta le sue esplosioni di violenza da un’altra prospettiva; Celeste e Stefania che per chissà quale motivo non vanno bene così come sono; Filippo, nerd aspirante cyborg; Sara e Fiamma, una coppia che con il suo trasferimento nel condominio di Margò susciterà curiosità, equivoci e incidenti di tutti i tipi.