Mostra: 1 - 4 di 4 RISULTATI

Tony Bennett, l’ultimo Crooner d’America

tony bennet

Tony Bennett era nato a New York il 3 agosto 1926 da una famiglia di origini italiane: Anthony Benedetto (il suo vero nome) era uno dei tre figli di John Benedetto – un negoziante che nel 1906 era emigrato negli Stati Uniti da Podàrgoni, vicino a Reggio Calabria – e di Anna Suraci, una sarta che era nata negli Stati Uniti subito dopo l’emigrazione dei suoi genitori, anch’essi reggini, avvenuta nel 1899.
Il ricordo fuori dal coro della nostra discaia di Tony Bennett

La democrazia di Joe Biden

La vittoria di Joe Biden alla corsa per la Casa Bianca rappresenta il trionfo massimo della democrazia nei confronti delle sue degenerazioni tanto temute e studiate nell’ultimo decennio o, al contrario, è il segno più evidente di tali cambiamenti, ormai sempre più reali e tangibili? La risposta più naturale pare essere la prima, la degenerazione populista, estremista, trumpista come ormai è uso comune definire, è stata sconfitta. L’errore è stato corretto, la storia insegna che gli sbagli non vanno mai ripetuti e l’uomo osserva sempre in silenzio tutto ciò che il tempo rivela. Dal 1993 ad oggi tutti gli ospiti della Casa Bianca hanno dovuto terminare il loro soggiorno solo per l’impossibilità di candidarsi nuovamente per un terzo mandato, l’ultimo presidente costretto a lasciare l’incarico dopo i primi 4 anni è stato Bush padre, insomma un messaggio forte e chiaro per Donald.

Tutte le mattine felici si assomigliano. Jonathan Safran Foer

Mettetevi comodi: ci vorranno dieci di minuti per arrivare a fondo pagina.

Leggo dal dizionario Sabatini: casa[cà-sa], sostantivo femminile, 1 Edificio a uno o più piani, di dimensioni e aspetto vari, adibito ad abitazione dell’uomo: c. popolare, signorile || seconda c….etc…, 2 Abitazione, residenza di un nucleo familiare: aprire, chiudere, cambiare c.; cercare, trovare c. || metter su c., andare ad abitare per proprio conto | fare gli onori di c…., etc…, nel gergo sportivo, disputare una competizione sportiva nella propria città o nella città della squadra avversaria || figg. abitare a c. del diavolo, fuorimano | sentirsi a c. propria, a proprio agio | portare a c. la pelle, sopravvivere, salvarsi dalla morte | a c. mia, secondo me, a mio parere | non sapere dove stia di c | c. comune, unione ideale di forze, di intenti, di principi politicamente vicini |, 3 La propria famiglia: saluti a c. || essere tutto c. e chiesa, di persona dedita esclusivamente alla famiglia e molto religiosa >>

Il linguaggio gestuale degli italiani: dal “tutorial” del NY Times ai vasi greci

“Le mani: sono immobili a Londra, si muovono a Parigi, si agitano vorticosamente a Roma, dove sono le eliche del pensiero”: lo scriveva oltre mezzo secolo fa l’umorista francese Pierre Daninos. Che gli italiani gesticolino non è una notizia: è uno stereotipo, un luogo comune, ma uno di quei luoghi comuni verissimi. Per noi è così naturale e scontato da trovare quasi ridicolo che il New York Times ci dedichi un articolo. Ma il pezzo scritto da Rachel Donadio (cognome che tradisce le origini italiane) è divertente, ragionato e – per i non italiani – anche molto utile, visto che è accompagnato da video e foto che illustrano il significato di gesti per noi molto familiari. >>