L’almanacco delle storpiature – pag.5

   Tempo di lettura: 4 minuti

Andrea, Lorenzo, Gianfranco, Marco, Michele affrontano il sanscrito. Arrivate in fondo per favore: c’è da ridere.
Un giorno come tanti. Domenica. Fuori fa caldo dentro fa caldo uguale e
c’è sacco di gente. Entra un gran pezzo di donna. Capelli fashion
occhiali fashion viso da bambolina un fondoschiena che parla in sanscrito. Il popolo maschile commesso addetto vendita vari livelli piombasenza esitazione sulla preda. Lei sorride ed è proprio fica. Lei insomma sorride e
-dice: “ish shos shià?”
Silenzio. Sguardo interrogativo e risata di scherno pronta ma trattenuta. Perché è proprio fica
e ancora: “ish sho shà, na cosa così”
E fa un mossa con la lingua, casuale e studiata, monumentale, irresistibile.
Il popolo maschile sorride. Estasi e silenzio.
Ripete:”ish sho shià”
A quel punto spinti dal sacro furore e dal senso del dovere proviamo
-“Inshallà?”
-“no, na cosa nuova”
-“sciò”
-“e che è?”
-“racconti omosessuali”
-“noo, maddechè”
Ride. È una bomba. È un’imbecille ma una bomba che non la tieni. Qualcuno prova l’intantabile…
-“shantaram?”
-“no, vabbè, mò telefono e chiedo. Ma che non piglia er telefonino quaddentro?”
Sudore e salivazione azzerata, rischio di perderla per sempre. Ma furore e dovere
-“fuori dal negozio dieci metri a destra, lì c’è campo”
Esce. Intanto si è radunato un manipolo di donne commesse vario livello che sputa veleno sull’angelo lobotomizzato.
-“è stupida, e non è poi così fregna. Ecc.ecc.”
Gli uomini non sentono. Il loro cervello non riceve impulsi. Il sangue è deviato altrove. Aspettano. E lei torna!
Quasi corricchia. Sì, insomma, più lo vedi più senti il sanscrito e i poemi antichi che ti ammaliano. Arriva.
-“ecco, ora cell’ho. So tutto. È de’n filosofo thailandese cò ‘a copertina blu”.
Silenzio. Anche l’estasi, soprattutto l’estasi, è breve. Lei va via con quel che voleva.
Fa caldo. Un po’ di più. Noi ci abbracciamo in silenzio. Ci vogliamo bene e si vede.
P.s. va via con Osho. Che non è thailandese. E la copertina era gialla.
Rendiamo grazie comunque e aspettiamo che la barca centro commerciale
lentamente affondi. Andrea

Centocelle
-“Avete i libri di Pirandello?”
-“Certo, posso aiutarla?”
-” Vorrei le novelle di CENTOCELLE!!!!” (per i non romani, è un quartiere)

Una storia semplice
-“C’avete Federico Sciascia? è un giallo…semplice”
(Leonardo, bestia, Leonardo. e di giallo c’è solo la copertina: una storia semplice)

No comment
Ragazza si avvicina al compagno: “… Sei scappato nanè…!” Lui mostra senza proferire parola le cronache di narnia E lei “…’Porko ddue ! … ” No comment

Delfini machiavellici
-“Che mo odai er delfino?”
-“Di Bambaren?”
-“E mmesà de si! me ricordavo Baraben!”
-“Ecche’ mo odai er principe?”
-“Di Machiavelli o di Saint Exupery?”
-“Pecchè nun ce sta pure quello de …coso, de Baraben?
-“No signore, non c’e’. Nel senso che non lo scritto”
-“Allora nun fa nniente”.

Pereire
-“scusi ce l’ha il sogno di pereira?”
-“ehm…, non è che per caso parliamo di Sostiene Pereira di Tabucchi?”
Momento di imbarazzo… Ma o sai che forse c’hai raggione?
-“Grazie”
-“Grazie a Lei”

Tutto per la casa
-“Scusi,” (iniziano tutti cosi)
-“Buongiorno, mi dica…” (e noi rispondiamo quasi sempre così)
-“Ma e’ questa la… Mondadori Elettrodomestici?”
-e ancora…”Non ce ne sono altre dove vendete elettrodomestici (e due!), intendo…”
-“No, ma ci dìa ancora un’anno e ci arriviamo..”
-“Per la verità cerco un amico, si chiama Fabrizio..”
-“Lavora qui, infatti.”
-“E allora e’ proprio questa…”(e tre!)

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L’almanacco delle storpiature – pag.5

L’almanacco delle storpiature – pag.5

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Andrea, Lorenzo, Gianfranco, Marco, Michele affrontano il sanscrito. Arrivate in fondo per favore: c’è da ridere.
Un giorno come tanti. Domenica. Fuori fa caldo dentro fa caldo uguale e
c’è sacco di gente. Entra un gran pezzo di donna. Capelli fashion
occhiali fashion viso da bambolina un fondoschiena che parla in sanscrito. Il popolo maschile commesso addetto vendita vari livelli piombasenza esitazione sulla preda. Lei sorride ed è proprio fica. Lei insomma sorride e
-dice: “ish shos shià?”
Silenzio. Sguardo interrogativo e risata di scherno pronta ma trattenuta. Perché è proprio fica
e ancora: “ish sho shà, na cosa così”
E fa un mossa con la lingua, casuale e studiata, monumentale, irresistibile.
Il popolo maschile sorride. Estasi e silenzio.
Ripete:”ish sho shià”
A quel punto spinti dal sacro furore e dal senso del dovere proviamo
-“Inshallà?”
-“no, na cosa nuova”
-“sciò”
-“e che è?”
-“racconti omosessuali”
-“noo, maddechè”
Ride. È una bomba. È un’imbecille ma una bomba che non la tieni. Qualcuno prova l’intantabile…
-“shantaram?”
-“no, vabbè, mò telefono e chiedo. Ma che non piglia er telefonino quaddentro?”
Sudore e salivazione azzerata, rischio di perderla per sempre. Ma furore e dovere
-“fuori dal negozio dieci metri a destra, lì c’è campo”
Esce. Intanto si è radunato un manipolo di donne commesse vario livello che sputa veleno sull’angelo lobotomizzato.
-“è stupida, e non è poi così fregna. Ecc.ecc.”
Gli uomini non sentono. Il loro cervello non riceve impulsi. Il sangue è deviato altrove. Aspettano. E lei torna!
Quasi corricchia. Sì, insomma, più lo vedi più senti il sanscrito e i poemi antichi che ti ammaliano. Arriva.
-“ecco, ora cell’ho. So tutto. È de’n filosofo thailandese cò ‘a copertina blu”.
Silenzio. Anche l’estasi, soprattutto l’estasi, è breve. Lei va via con quel che voleva.
Fa caldo. Un po’ di più. Noi ci abbracciamo in silenzio. Ci vogliamo bene e si vede.
P.s. va via con Osho. Che non è thailandese. E la copertina era gialla.
Rendiamo grazie comunque e aspettiamo che la barca centro commerciale
lentamente affondi. Andrea

Centocelle
-“Avete i libri di Pirandello?”
-“Certo, posso aiutarla?”
-” Vorrei le novelle di CENTOCELLE!!!!” (per i non romani, è un quartiere)

Una storia semplice
-“C’avete Federico Sciascia? è un giallo…semplice”
(Leonardo, bestia, Leonardo. e di giallo c’è solo la copertina: una storia semplice)

No comment
Ragazza si avvicina al compagno: “… Sei scappato nanè…!” Lui mostra senza proferire parola le cronache di narnia E lei “…’Porko ddue ! … ” No comment

Delfini machiavellici
-“Che mo odai er delfino?”
-“Di Bambaren?”
-“E mmesà de si! me ricordavo Baraben!”
-“Ecche’ mo odai er principe?”
-“Di Machiavelli o di Saint Exupery?”
-“Pecchè nun ce sta pure quello de …coso, de Baraben?
-“No signore, non c’e’. Nel senso che non lo scritto”
-“Allora nun fa nniente”.

Pereire
-“scusi ce l’ha il sogno di pereira?”
-“ehm…, non è che per caso parliamo di Sostiene Pereira di Tabucchi?”
Momento di imbarazzo… Ma o sai che forse c’hai raggione?
-“Grazie”
-“Grazie a Lei”

Tutto per la casa
-“Scusi,” (iniziano tutti cosi)
-“Buongiorno, mi dica…” (e noi rispondiamo quasi sempre così)
-“Ma e’ questa la… Mondadori Elettrodomestici?”
-e ancora…”Non ce ne sono altre dove vendete elettrodomestici (e due!), intendo…”
-“No, ma ci dìa ancora un’anno e ci arriviamo..”
-“Per la verità cerco un amico, si chiama Fabrizio..”
-“Lavora qui, infatti.”
-“E allora e’ proprio questa…”(e tre!)

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