La luna color zafferano

   Tempo di lettura: 2 minuti

Siamo a Oxford, nel 1853, tra i quartieri signorili e raffinati dell’alta borghesia inglese. A Maya Greenwood, figlia di un professore di archeologia, quel genere di vita va stretto: è uno spirito ribelle e sogna una vita diversa, ma è cosciente che per una donna del suo tempo è difficile.
Per tutta l’infanzia e negli anni dell’adolescenza, Maya riceve delle bellissime lettere da Richard Burton, un ufficiale amico di suo padre che si è guadagnato l’ammirazione di tutti sul campo per il suo coraggio e per il grande spirito d’esplorazione.

Richard scrive a Maya da Bombay, dal Gujarat e dal Sindh, dalle spiagge di Goa e dalle montagne azzurre di Nilgiri, da Hyderabad e Alessandria. Maya solo leggendo di questi nomi sente il calore del sole e profumo di zafferano e coriandolo, di cannella e pepe.
Queste lettere, scritte su carta intrisa del sale dei mari del mondo, sono il tesoro più prezioso che Maya custodisce. Le conosce a memoria, parola per parola, per tutte volte che le ha lette e rilette. Per lei rappresentano anche la via d’accesso a un mondo pieno di colori in cui rifugiarsi ogni volta che le giornate di Maya passano tristi e soffocanti. Sono l’unico legame che Maya ha con Richard e ognuna reca con sé la sua voce, le sussurra da migliaia di chilometri di distanza…

La luna color zafferano è molto più di una storia d’amore. E’ un libro scritto con delicatezza e buon gusto che riesce a portar via in modo piacevole dalla vita di tutti i giorni, un romanzo coinvolgente, suggestivo, ricco di colori e di atmosfere disegnate con grande dettaglio e profondità.
Nicole C. Vosseler possiede una notevole ricchezza di sensazioni visive, tattili, uditive, sonore, un’eccellente capacità riflessiva e ha il dono, raro, di riuscire a rievocare un’epoca con una mirabile precisione storica.

Nicole C. Vosseler
La luna color zafferano
(traduzione di Alessandra Petrelli)
Corbaccio
2012

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Marco Crestani

"In una poesia o in un racconto si possono descrivere cose e oggetti comuni usando un linguaggio comune ma preciso, e dotare questi oggetti - una sedia, le tendine di una finestra, una forchetta, un sasso, un orecchino - di un potere immenso, addirittura sbalorditivo. Si può scrivere una riga di dialogo apparentemente innocuo e far sì che provochi al lettore un brivido lungo la schiena… Questo è il tipo di scrittura che mi interessa più di ogni altra. Non sopporto cose scritte in maniera sciatta e confusa…"(Raymond Carver)
http://libereditor.wordpress.com/

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