Podcast. Soul Train: tanta gente, tanto amore, tanta musica.

   Tempo di lettura: 4 minuti

Mentre ascoltavo Joe Simon e Cheryl Lynn (Got to be real) mi si accesa la lampadina sul tema di giro rinunciando, per il momento, alla “terza parte” della serie iniziata con Sam Cooke e Otis Redding, prossimamente su queste pagine e resistendo alle forzature dell’uomo di casa a scrivere dell’ultimo fantastico libro di Murakami sui suoi dischi e i suoi interpreti più cari e la cui idea, manco farlo apposta, somiglia moltissimo a questa rubrica. Più avanti, prometto, dirò di quanto ho amato il suo libro e di come, ce lo siamo quasi strappato di mano per chi dovesse leggerlo prima.

 

A proposito di idee, per farvene una dell’oggetto di questo appuntamento, prendete, tanto per gradire, NY (ma anche Memphis, Philadelphia, Chicago…) tra il ’72 e gli inizi del’74, prendete il Bronx, prendete la comunità afroamericana, prendete un gruppo di ragazzini che gioca a palla d’estate a mezzogiorno di un giorno di fuoco, prendete una di quelle tipiche pompe per i vigili del fuoco scassata apposta per far eruttare l’acqua, prendete un po’ dei MFS&B (Mother, Father, Sister and Brother) con The sound of Philadelphia e avrete Soul Train. Una vera goduria per gli amanti di genere. A vederlo adesso, nei filmati messi a disposizione di YouTube, viene quasi da commuoversi. Un sacco di gente è passata da quelle parti; mi vengono in mente le Supremes, i Temptation, Al Green e, naturalmente i Jackson Five (con Michael bambino!) gli Earth Wind & Fire, per non parlare della bella e tanta gente della Mowtown. E di gente ne è passata davvero parecchia. E’ stato un programma assai longevo con quasi 35 anni di storia. Il canovaccio è stato sempre quello: un programma dedicato al soul al R&B contribuendo all’evolversi dei generi funk edisco. Un programma molto amato da intere generazioni ( e avete capito bene, mi riferisco a “quella” del mio due di coppia: chi altri?) che amano ritrovarsi ad ascoltare rapiti quello che questi vecchi filmati hanno da far ascoltare.

Leggo da Wiki che, alla fine della produzione, avvenuta nel 2006, seguirono un paio d’anni del “meglio di” dopo molti anni di onorato servizio e più di 1100 puntate. La musica, ad ascoltarla, mette ancora molta gioia e Don Cornelius, il fondatore del programma, continua a far ballare un sacco di gente in Paradiso. Il filmato che segue è, appunto, un estratto da una puntata. Peccato non ce ne sia uno uguale oggi. Buon Ascolto e alla prossima.

Dai dischi di casa, consigli per gli acquisti

Degli Earth, Wind & Fire, non possono mancare Gratitude e That’s the way of world, altrimenti lasciate perdere il funky. Se cedete alla tentatazione consiglio September o Reasons. Bellissime e famose. Di Billy Davis scegliete It ain’t easy vi immergerete di colpo negli anni ’70, lo stesso succede con Isaac Hayes in Shaft (avete visto il film?, no? Beh, fatelo!). Infine, dei Temptation non perdetevi Papa was a Rolling Stone, e dei The Jackson Five, tutto quello che riuscite a comprare. Sarà impossibile non ballare. Fermatevi un poco e dedicatevi una pausa di un oretta: spero riusciate a trovare un po’ di quel clima che ho tentato di raccontarvi qualche riga sopra.

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