Nostalgia dell’avventura: Il rinomato catalogo Walker & Dawn e Il piccolo regno

   Tempo di lettura: 7 minuti


Mi sembra che ultimamente gli scrittori italiani per ragazzi abbiano “nostalgia dell’avventura”, come intitolava anche un bel numero della rivista Hamelin di qualche anno fa.

La nostalgia è un sentimento che ha a che fare con il desiderio proiettato nel passato, quello personale (l’infanzia perduta) e quello storico (le Morosinotto e epoche che non ci sono più). Ciò che è passato, proprio perché lontano, viene idealizzato e possiamo proiettare su di esso una sensazione di genuinità e spensieratezza che bilancia le contraddizioni del presente.

Le storie d’infanzia ambientate nel passato si rifanno dunque all’ideale di una vera e propria “età d’oro”, quella nominata da Kenneth Grahame nel suo prezioso romanzo del 1895, quella in cui tutto può succedere e che vale la pena di raccontare.

 

Hanno a che fare con la nostalgia anche il recupero e la rielaborazione dei classici, che diventano un modello al quale rifarsi per ritrovare una forma più autentica di narrazione. L’avventura, che sembra essere scomparsa dall’orizzonte dei più giovani nel mondo contemporaneo (in cui poche esperienze sfuggono alla pianificazione degli adulti o non trovano riscontro su internet, spazio nel quale si cercano le risposte per moltissime domande che un tempo erano oggetto di sperimentazione sul campo), torna a riaffacciarsi nelle storie nella sua foggia più essenziale: un territorio da esplorare, un pericolo da fronteggiare, un viaggio lontano da casa.

C’è tutto questo in Il rinomato catalogo Walker & Dawn di Davide Morosinotto e in Il piccolo regno di Wu Ming 4, romanzi per ragazzi entrambi usciti in tempo per allietare la passata estate di molti giovani lettori da dieci/dodici anni in su.

Nel romanzo di Morosinotto la prima cosa che si coglie è l’omaggio alle atmosfere e ai luoghi di em>Le avventure di Tom Sawyer e del suo sodale Hukleberry Finn: l’America povera e rurale a cavallo fra Ottocento e Novecento, il grande fiume che custodisce nascondigli e conduce verso territori di libertà, fanno da sfondo all’avventura di quattro amici, due ragazzi, una ragazza e un bambino, intraprendenti quando basta per lasciarsi alle spalle casa e famiglia in Louisiana per risolvere un mistero.

In un tempo in cui fare ordini per corrispondenza voleva dire avere accesso ai lussi della modernità (è vero per i protagonisti del libro, ma lo era ancora per chi come l’autore e come me è cresciuto negli anni Ottanta del secolo scorso, quando gli shop online non esistevano ancora), un pacco in arrivo da Chicago si rivela essere più pericoloso del previsto per i suoi giovani destinatari. Entrati in possesso di un oggetto all’apparenza insignificante, i quattro sono minacciati e costretti alla fuga: l’occasione perfetta per mettersi alla prova imbarcandosi in un viaggio attraverso il Mississippi e il Midwest, a bordo di treni e imbarcazioni, a caccia di un tesoro che nasconde anche la risoluzione di un duplice omicidio.

Il valore aggiunto alla narrazione, solida nella struttura e piacevolmente fluida nel linguaggio, è la cura per i dettagli grafici che accolgono i lettori fin dai risguardi e lungo ogni capitolo (realizzati da Stefano Moro). Sono pagine del Rinomato Catalogo Walker & Dawn che contengono piccoli riferimenti e anticipazioni della storia principale, cartine che localizzano i protagonisti lungo gli Stati Uniti, prime pagine di giornali dell’epoca che contrappuntano l’indagine centrale, svelandone alcuni retroscena, dimostrando un uso intelligente e ironico della fascinazione verso certe pubblicazione d’epoca e d’appendice.

Più spensierato, ma al tempo stesso malinconico, è Il piccolo regno abitato da quattro cuginetti nell’Inghilterra degli anni Trenta. Durante le vacanze estive lontano dalla città, “Merlo”, “Lepre”, “Ranocchio” e “Tasso” (così si sono soprannominati i bambini) trascorrono le giornate all’aria aperta, fra piccole esplorazioni e sfide con i coetanei campagnoli, ritagliandosi ogni scampolo di libertà possibile dai rituali domestici, officiati dalla “Gente Alta”.

L’apertura di uno scavo archeologico e l’impresa di penetrarvi di nascosto finiscono per risvegliare lo spettro di un antico cavaliere, visibile solo ai piccoli e apparentemente desideroso di vendetta: ma non sono le innocenti scorrerie dei ragazzi a turbare la serenità del Piccolo Regno, bensì segreti più profondi capaci di cambiare la percezione dei ragazzi sulle persone che li circondano, catapultandoli fuori dall’infanzia.

In Il Piccolo Regno ci sono tanti echi e riferimenti ai classici per l’infanzia e alla letteratura in generale, tutt’altro che nascosti, come dimostrano i ringraziamenti finali, che recitano: “Al Signore dei Salici, alla Signora della Ferrovia e al Guardiano dei Cento Acri. Al Visitatore dei Giardini di Kensington e alla Custode del Giardino Segreto”, e via discorrendo, ricordando Tolkien, Henry James, Joan Lindsay, Stephen King, McEwan, Byatt e Beatrice Masini. La lingua raffinata di Wu Ming 4 e le trame intrecciate del romanzo si nutrono con cura e piacere delle molte infanzie e dei frammenti di epoche oramai irraggiungibili catturate dagli illustri predecessori.

Personalmente mi ha colpito in maniera inattesa una scena che i lettori della mia generazione, fra i trenta e i quarant’anni, potrebbero riconoscere come ispirata a un episodio del cartone animato giapponese Mimi e la nazionale di pallavolo: non vi dico quale, per evitare antipatiche anticipazioni, e anche perché potrebbe essere soltanto una mia personale suggestione. Sta di fatto che tale scoperta, vera o presunta che sia la citazione, ha generato un’impressione tanto più forte perché inerente una storia che mi ha emozionata durante dall’infanzia.

La nostalgia si nutre della impressioni del passato e a sua volta può alimentare con successo una vena letteraria autentica come quella di Davide Morosinotto e Wu Ming 4. Entrambi i loro romanzi si chiudono con alcune pagine scritte dai protagonisti una volta divenuti adulti: esse suggeriscono che occorre custodire i ricordi – quelli delle avventure vissute e ma anche delle letture fatte durante l’età d’oro – come un tesoro inestimabile, che non potrebbe valere altrettanto se ricevuto oltre le soglie dell’infanzia.

 

Per I piccoli lettori crescono di BookAvenue,  Virginia Stefanini

 

Il rinomato catalogo Walker & Dawn

Autore: Davide Morosinotto

Editore: Mondadori

Anno: 2016

Formato: 319 pagine

Codice: ISBN 9788804660934

Prezzo indicativo: € 17,00. Ebook disponibile

Età di lettura: dai 10 anni

 

Il piccolo regno – Una storia d’estate

Autore: Wu Ming 4

Editore: Rizzoli

Anno: 2016

Formato: 231 pagine

Codice: ISBN 9788845281129

Prezzo indicativo: € 13

Età di lettura: dai 12 anni

 

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