Intervista a … Fulvia Degl’Innocenti

   Tempo di lettura: 8 minuti

“… Un colpo per compensare gli abbracci mancati,

un altro per infrangere i continui silenzi,

un colpo per alleggerire il corpo troppo ingombrante

che si portava addosso,

un altro per far evaporare gli umori cupi che fanno male … [continua]

 

Questa settimana Piccoli Lettori Crescono ha il piacere di intervistare Fulvia Degl’Innocenti, voce autorevole della narrativa per ragazzi, autrice, giornalista, editor e direttrice di collana.

 

Benvenuta Fulvia a Book Avenue. Inizio subito col chiederti, cosa ha regalato l’esperienza di giornalista nella redazione di uno dei giornali per ragazzi più famosi d’Italia, Il Giornalino, alla tua attività di scrittrice? Improbabile e impossibile, realtà e fantasia, due mondi paralleli. Ti è mai capitato di vedere la realtà superare la fantasia?

Mi ha regalato un filo diretto coi ragazzi. Che attraverso le lettere e le mail quotidianamente si raccontano. Ma anche i ragazzi immaginati, il famoso target, a cui io mi rivolgo ogni volta che  mi immergo in un nuovo argomento per poi masticarlo e “risputarlo”  in forma commestibile per loro.  Nella mia attività di giornalista più che inventare la realtà, mi capita talvolta di affabularla seduta alla mia scrivania.  Poi, quando si va nel mondo a curiosare, capitano anche episodi degni di un racconto : come quella volta che allo Zoosafari di Fasano, in Puglia, dove  al contrario dei visitatori “normali” potevo scendere dall’automobile, sono stata inseguita da un branco di babbuini inferociti.  Un giorno mi è invece e accaduto un fatto molto tragico: ero andata in una scuola per raccontare come nasce un giornale e all’ingresso ho visto polizia e ambulanze. Un bambino cinese di prima elementare era appena caduto  per errore dal terzo piano e lo stavano soccorrendo proprio in quel momento. Le maestre erano nel panico, mi hanno lasciato nella classe e io ho portato avanti comunque il mio incontro.

Un record: quaranta libri pubblicati con ventitré editori! Ci vuoi parlare dei tuoi ultimi “figliolini di carta”, come usi chiamarli?

In effetti un libro è quasi come un figlio. Prima  che nasca lo amo già, quando è solo un’idea che mi raggiunge e mi emoziona. Poi avviene una sorta di gestazione, la scrittura, e infine il parto, il libro finito tra le mie mani. E la inevitabile piccola depressione che ne segue, prima che cominci a camminare nel mondo, e regalarmi le soddisfazioni,  che arrivano da chi lo legge e lo apprezza. E qualche volta lo premia.

Ci sono “figli piccini, come gli albi illustrati ( e mi piace ricordare il  simpatico macellaio vegetariano di “Il segreto di Tom Ossobuco” edizioni Il gioco di leggere), e figli più impegnativi, come i romanzi. L’ultimissimo è proprio un romanzo, per young adult, ma fondamentalmente per tutti. Si intitola “Lasciami andare” (Fanucci) e ha come protagonista  un’adolescente alla ricerca del proprio passato, che nasconde una vicenda molto dolorosa tutta da scoprire, anche attraverso un viaggio a ritroso nel tempo e nello spazio che da Milano, la città in cui vive (che è poi la mia città) la porta in un paesino ormai solo per vecchi della Basilicata, il pese dove era nata e da cui il padre, dopo la morte improvvida della giovanissima madre, l’ha portata via. È un romanzo sulla maternità, sul coraggio, e sulla forza di chi va controcorrente, in un’epoca in cui l’omologazione è così imperante .

Le case editrici sono solite, per aiutare la scelta del lettore, dividere i libri in target di età. Dal 2004 dirigi la collana: “Il parco delle storie” per le Edizioni Paoline. Da direttrice di collana e poi da lettrice come ti poni di fronte alla questione?

Continuo a difendere la divisione in fasce, almeno per quelle collane che vogliono porsi come contenitore di storie a cui, idealmente, i ragazzi, i genitori e gli insegnanti, si affidano.  La lettura è un’attività libera, e può esserci sempre un super lettore che approccia Harry Potter a sei anni, ideale sarebbe che un insegnante, un genitore legga prima il libro e poi lo consigli al bambino in funzione delle sue caratteristiche e grado di maturità: ma ciò è chiaramente quasi sempre poco realistico. E allora l’età indicata sulla copertina vuole offrire un semplice orientamento. Nel parco delle storie l’età è seguita da un +, un auspicio, un augurio, un incoraggiamento ad andare oltre.

Le tue diverse attività legate alla scrittura ti portano spesso a incontrare i ragazzi. Cosa ti chiedono più spesso? Qual è il rapporto che i ragazzi italiani hanno con i libri?

Ci sono una serie di domande ricorrenti che ritrovi uguali dalla materna alle superiori, in contesti anche diversissimi. Per esempio “Qual è il libro che hai scritto che ti piaciuto di più?”. “Quanto tempo ci impieghi a scrivere un libro?”.  “Dove trovi l’ispirazione per le tue storie?”.  Vedo un maggior entusiasmo nei confronti dei libri nei bambini più piccoli, mentre il dialogo si fa più teso, irrigidito, man mano che i ragazzi crescono. Anche se recentemente ho trovato dei ragazzi delle medie fantastici nel campo estivo di San Felice sul Panaro, nelle zone colpite dal terremoto.: avevano un tale amore per i libri, una tale conoscenza e passione da farmi sentire quasi un’illetterata.  Quando scocca la scintilla, i libri sono davvero uno strumento fortissimo per i giovani, di scambio, d’identità, di relazione.

Secondo te come mai i best-seller, in Italia, arrivano di solito da oltre confine oppure solo dopo l’uscita di un film?

Non sempre è così. Ulysses Moore è nato in Italia ed è diventato un best seller in tutto il mondo. Il problema è quello della lingua. Il mercato dei libri in lingua italiana è piccolissimo, immenso quello in lingua inglese. E anche il grosso della produzione cinematografica è made in Usa. Mi capita però sempre più spesso di leggere libri italiani che non hanno nulla da invidiare a quelli stranieri. Forse, con una maggior orgoglio di categoria, e editori più convinti nelle potenzialità del made in Italy anche a livello letterario, le cose potrebbero cambiare. Ed è più che un auspicio quello che faccio alla nostra letteratura per ragazzi.

Un grazie di cuore a Fulvia Degl’Innocenti, vi invitiamo a conoscerla di più cliccando al suo blog.

E a tutti voi arrivederci alla prossima settimana!

 

INFO TECNICHE:

Titolo: Lasciami Andare

Autore: Fulvia Degl’Innocenti

Editore:Fanucci

Collana:Teens

Codice EAN: 9788834720417

Pagine: 208

Formato: brossura

Prezzo indicativo: € 13,00

 

 

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1 commento

  1. Condivido appieno le parole di Fulvia in fatto di lingua e diffusione. I nostri Autori sono molto amati all’estero: questo è un fatto. Come è un fatto che l’unico settore che regge alla crisi è proprio la letteratura per ragazzi. All’autrice e a Isabella Paglia va la mia gratitudine di lettore prima ancora che di libraio.
    Michele

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