Il giro del mondo… sotto l’ombrellone

   Tempo di lettura: 5 minuti

Volete dieci motivi per leggere uno dei più famosi romanzi di Verne quest’estate? Pronti!

1)      Economia. Al prezzo di una pizza potrete visitare: Londra, Canale di Suez, India, Singapore, Giappone, Stati Uniti coast to coast comodamente seduti sulla sdraio. Potrete anche usare tablet e telefonini andando su google immagini e digitando il nome del luogo in cui di volta in volta approda Mr Fogg. Vi riempirete gli occhi di panorami esotici. Non è come essere lì di persona, certo, ma è molto più interessante di WhatsApp.

2)      Ringiovanimento. La lettura è avvincente, non solo per i ragazzini a cui l’ha consigliata il professore di geografia, anche per noi “vecchiotti” che vogliamo rilassarci senza leggere scemenze.

3)      Velocità. Anche se non avete tre mesi di ferie, Il giro del mondo in ottanta giorni si legge in due o tre pomeriggi. E poi si rimpiange di averlo finito troppo in fretta.

4)      Vendetta. Quando il vicino d’ombrellone sbircerà la copertina e vi accuserà di leggere “roba da bambini”, gelatelo sul posto facendogli presente che questo romanzo è citato persino in manuali universitari di storia contemporanea. Come tutti i grandi libri contiene un’epoca: le scoperte scientifiche della seconda metà del XIX secolo, la fiducia nell’uomo e nella tecnologia che culminerà nella Belle Époque (per poi schiantarsi tra Titanic e Grande Guerra, ma ci pensiamo con un altro romanzo, dopo le ferie).

5)      Emancipazione. Può un romanzo cambiare il  mondo (almeno una parte)? Sì. In seguito al successo dell’opera di Verne, nel 1889 Elizabeth Jane Cochran giornalista conosciuta con lo pseudonimo Nellie Bly, fu incaricata dai suoi editori di compiere nel mondo reale l’impresa fantastica di Phileas Fogg. Lei, non solo ci riuscì, ma lo completò anche in minor tempo: 72 giorni, 6 ore e 11 minuti. All’epoca fu un record mondiale. Nel compiere quell’impresa fu la prima donna a viaggiare in lungo e in largo per il mondo, un po’ in nave, un po’ a cavallo, risciò, treno e tanti altri veicoli, senza essere accompagnata da un uomo, fornendo un esempio e uno stimolo impareggiabile nella lotta per l’emancipazione femminile.

6)      Evoluzione. Durante il viaggio di Fogg e Passepartout, si avverte un cambiamento che non è solo quello del paesaggio sbirciato dal ponte di un piroscafo o dal finestrino di un treno. È quello del protagonista: all’inizio gelido e misterioso quanto uno spirito materializzato per condensazione delle nebbie londinesi, meridiano dopo meridiano acquisisce maggior concretezza grazie al suo coraggio, alla sua lealtà e al suo spirito di sacrificio. Una lezione di scrittura, per gli appassionati.

7)      Storia. Per spiegare a uno studente cos’è stato l’urbanesimo nell’800, invece di tante noiosissime cifre sulla crescita demografica e bla bla bla, basta leggergli queste poche righe che in un fotogramma raccontano uno dei maggiori cambiamenti sociali, economici e culturali di tutti i tempi: “Così fu celebrata l’inaugurazione della ferrovia, strumento di progresso e di civiltà, gettata attraverso il deserto e destinata a collegare città e città che ancora non esistevano. Il fischio della locomotiva, più potente della lira di Anfione, doveva ben presto farle sorgere dal suolo”.

8)      Crossover. Da dove viene lo strabiliante patrimonio di Phileas Fogg? Verne non lo dice. Verso la fine della storia però, sorge un dubbio sul fatto che il flemmatico, glaciale, perfetto gentleman britannico sia stato in gioventù un pirata coi fiocchi. Io ne sono talmente persuasa che andrò a cercarlo in un libro di Salgari.

9)      Assaggi. (Di umorismo inglese o di horror, fate voi. Per me valgono entrambe le opzioni)

“È coniglio questo?”

“Sì, milord”

“E questo coniglio non ha miagolato quando è stato ucciso?”

“Miagolato? Oh, milord: un coniglio! Vi giuro…”

“Ricordatevi questo: in passato i gatti in India erano considerati animali sacri. Bei tempi quelli!”

“Per i gatti, milord?”

“E anche per i viaggiatori”

Il decimo lo lascio in sospeso. Sono sicura che possano saltarne fuori a decine…

 

INFO EDITORIALI

Titolo: Il giro del mondo in 80 giorni

Autore: Jules Verne

Traduttore: Donaudy A.

Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli

Collana: I grandi romanzi

ISBN: 9788817014656

Pagine: 285, illustrate

Prezzo indicativo: €  8,50 circa

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2 commenti

  1. Arguta la nostra Livia! Condivido Michele 🙂

  2. Grande Livia. Grande grande grande.

    Michele

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